Cagliari – “Scusate se vi disturbo, io sto cercando di chiamare mia zia. Ho bisogno di parlare con lei ma adesso sono chiuso in camera e questo cellulare non ha la scheda, dunque non posso chiamarla”, così, un anno fa, il bambino aveva allertato il 112 consentendo l’intervento dei militari dell’Arma. Sono stati condannati a 8 anni di reclusione i genitori e la zia materna del ragazzino, ora 12enne, segregato e maltrattato nella villetta di famiglia, ad Archenna, tra il 2018 e il 2019. Il gip del tribunale di Tempio, Marco Contu, ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro per la vittima e ha revocato la potestà genitoriale. I pm avevano sollecitano 12 anni per il sequestro e 3 anni per i maltrattamenti, ridotti complessivamente a 10 anni per effetto del rito abbreviato.
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