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giovedì, 28 Novembre, 2024
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30 Anni dalla Strage di Capaci: il ricordo di Gratteri

«Quel pomeriggio di trent’anni fa non avevo capito cosa stesse accadendo, fino a quando sono salito in auto ed ho acceso la radio. Ero un giovane magistrato, non mi aspettavo che la mafia uccidesse Falcone in quel momento storico ed a quel modo. A Roma aveva una scorta meno asfissiante, sarebbe stato più semplice ucciderlo nella Capitale. Ma le mafie hanno bisogno di inviare segnali forti».

«La notizia ci ha sconvolti e subito dopo abbiamo capito, percepito, che anche Borsellino sarebbe stato ucciso di lì a poco». Era il 23 maggio 1992 come ricorda Nicola Gratteri stamattina a “Buongiorno Regione” su Rai 3.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Il procuratore di Catanzaro parla poi della sua vicenda personale e le ultime indiscrezioni su un possibile attentato: «Non mi sento solo. Il paragone con Falcone e Borsellino è inappropriato perché sono due giganti. Ho grande afflato con i vertici delle forze dell’ordine, le sento molto vicine. Così come sento vicino la gente, non fosse altro che per l’idea di ricevere le persone. Ogni settimana accolgo decine di persone che raccontano i loro drammi, le vessazioni che subiscono dalla ‘ndrangheta, episodi di usura ed estorsione. Questo filo diretto rende la nostra Procura molto vicina alla gente, e registro tanto affetto attorno a noi».

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