I carabinieri di Gioia Tauro, collaborati in fase esecutiva da militari dei reparti specializzati del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, dello squadrone eliportato Cacciatori āCalabriaā oltre che delle Compagnie Carabinieri di Empoli, Rende e Villa San Giovanni, hanno eseguitoĀ 7 ordinanze di misura cautelare,Ā emesse dal gip di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Palmi, nei confronti di altrettantiĀ cittadini di origine centrafricana, variamente accusati di plurimi episodi diĀ cessione, offerta in vendita, contrattazione e trasporto di droga.
Lāoperazione di polizia giudiziaria sāinquadra in unāattenta attivitĆ di contrasto posta in essere dai militari dellāArma contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, fenomeno sempre piĆ¹ fiorente nei centri abitati di Rosarno e San Ferdinando e presso la tendopoli ministeriale. Nel corso dellāattivitĆ investigativa, attraverso intercettazioni, pedinamenti e riscontri (mediante sequestri e arresti in flagranza di coloro che apparivano essere deputati al trasporto della droga), sono stati raccolti gravi indizi nei confronti di diversi cittadini extracomunitari dimoranti, alcuni in Rosarno, altri fuori provincia ed uno fuori regione, tratto in arresto a Firenze.
Nello specifico lāattivitĆ dāindagine, condotta dai militari della Compagnia di Gioia Tauro, risale allāanno 2020 ed ha consentito, nelle varie fasi, di ipotizzare, allo stato degli atti, lāesistenza di numerose cessioni di sostanze stupefacenti (prevalentementeĀ marjuanaĀ ma ancheĀ cocaina) da parte dei soggetti centrafricani, originari del Mali, Guinea Bissau, Nigeria e Gambia, alcuni allāepoca domiciliati nella tendopoli ministeriale. Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo lāipotesi dāaccusa posata dal Gip di Palmi, si ritiene che gli stessi gestissero una ricca attivitĆ di detenzione e smercio di stupefacenti non limitata soltanto alle localitĆ di San Ferdinando e Rosarno. In alcuni casi, infatti, le indagini svolte hanno portato ad ipotizzare che la sostanza stupefacente fosse destinata ad acquirenti sedenti in altre zone dāItalia, tra le quali la Toscana. Infatti, oltre alle ordinanze eseguite su disposizione dellāAutoritĆ giudiziaria di Palmi, nel corso dellāindagine e durante servizi di riscontro investigativo, sono state tratte in arresto in flagranza 6 persone e due sono state deferite in stato di libertĆ , sono stati complessivamente ritrovati e sequestrati circa 8.6 chili di marijuana, 8 grammi di cocaina, 90 grammi di sostanze da taglio, 1 piantagione con 82 piante di marijuana. Per ultimo sono stati anche sequestrati 18.300 euro, ritenuti di provenienza illecita.
Nei confronti di alcuni indagati ĆØ stata ipotizzata la detenzione per la vendita, tra lāaltro, anche di consistenti quantitativi di stupefacente che, in almeno due occasioni, sono ritenuti esser stati pari a 50 e 10 chili di marijuana, oltre a migliaia di dosi stupefacente da vendere al dettaglio. Il procedimento ĆØ attualmente pendente in fase di indagini e lāeffettiva responsabilitĆ delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi dāaccusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini. Lāoperazione segue cronologicamente la precedente denominata āMarracashā, sempre condotta dai carabinieri di Gioia Tauro, tra la fine del 2019 ed il giugno 2021 e che aveva permesso di raccogliere gravi indizi su altra e collegata attivitĆ illecita di spaccio di sostanze stupefacenti nel centro abitato di San Ferdinando e allāinterno della tendopoli Ministeriale insistente nel territorio comunale. Lāoperazione si era conclusa con lāesecuzione di 8 ordinanze di misure cautelari nei riguardi di altre persone, talune italiane ed altre di origine extracomunitaria