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domenica, 1 Dicembre, 2024
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Ecco come verrano usati i 90milioni per Cosenza

Novanta milioni di euro ripartiti tra Comune, Provincia, Segretariato regionale del Mibact e Unical, per far ripartire nei prossimi cinque anni il centro storico di Cosenza. Nella Sala Leone della Biblioteca Nazionale di Cosenza è stato firmato il Contratto Istituzionale di Sviluppo, che dà il via concretamente ad un macroprogetto che prevede il restauro e recupero degli immobili pubblici in modo da rivitalizzare il centro storico, attraverso un’azione multisettoriale e integrata in grado di fornire una risposta efficace ai fabbisogni prioritari della città vecchia.
Il Contratto è stato sottoscritto dai soggetti istituzionali coinvolti. L’apposizione di questa firma darà il via alle procedure di appalto e all’apertura dei cantieri. I fondi dovranno essere spesi entro il 31 dicembre 2021 ed entro il 2025 ci dovrà essere la consegna dei lavori. Si tratta di venti progetti con obiettivi specifici, riguardanti la riqualificazione dello spazio urbano, l’ammodernamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, il contrasto alla povertà e al disagio abitativo, occupazionale, relazionale – culturale.
L’idea portante del progetto integrato è quella di trasformare il centro storico di Cosenza in un “hub” culturale, dove chiunque possa trovare strumenti, servizi e opportunità per migliorare le proprie capacità personali e competenze professionali, e in grado, altresì, di fungere da elemento catalizzatore di processi di ricucitura e ricostruzione del tessuto socioeconomico locale.
“Non ho voluto che si realizzassero iniziative solo da vetrina, ma un progetto – ha dichiarato il sottosegretario ai Beni Culturali Anna Laura Orrico – che restituisca a chi vive e opera in questa parte di città, un centro storico vivo, soprattutto culturalmente. Puntiamo sul conservatorio, il liceo artistico, l’alberghiero e il convitto per restituire questa parte di città ai giovani, creando nuove opportunità formative e di crescita, ed è per questo che abbiamo coinvolto anche l’Unical, in modo da realizzare contenitori e contenuti che possano sostenere lo sviluppo socioeconomico del tessuto locale soprattutto in termini occupazionali e formativi”.

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