Il presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato, chiede che si proceda, “con urgenza”, alle assunzioni di personale nelle strutture ospedaliere della Calabria, dove mancherebbero 5mila infermieri.
“Da tempo – dice – ribadiamo che il fattore organizzativo sia propedeutico alla buona sanità. E da troppi mesi chiediamo che l’ospedale di Cosenza, così come tutte le strutture, si organizzi al meglio. Purtroppo non è accaduto ed oggi recriminiamo sul fatto che molti colleghi sono a casa, perché positivi al Covid e molto più esposti degli altri. Manca personale, mancano infermieri. Anche per questo motivo aggiungiamo che si deve accelerare perché i fondi ci sono. Sono stanziati ed assegnati. Mancano almeno 5000 infermieri in tutta la regione”.
Sposato chiede lo snellimento delle procedure concorsuali. “Non si può più attendere ulteriormente. I concorsi sono fermi da mesi ed oggi è tempo di procedere. Gli operatori di supporto, gli infermieri e chiunque operi nel campo sanitario è in pieno affanno. Potenziamo gli organici, mettiamo in sicurezza chi è più esposto, programmiamo altri interventi strutturali. E non dimentichiamo il sussidio Covid annunciato ma mai realmente pagato”.
Sposato cita l’esempio dell’Usca di Cosenza: “Non può reggere una sola unità, penso sia evidente. Anche in questo caso manca personale ed occorre integrare quanto prima il sistema, oltre che i laboratori. Noi non siamo eroi, come siamo stati definiti nel primo lockdown, ma esigiamo atti concreti per lavorare in serenità e sicurezza. Limitando gli accessi inappropriati, insistendo sui Dpi e pretendendo celerità nelle scelte. Anche verso i cittadini ed i pazienti”.
Infine l’appello all’uso delle mascherine: “Sembra scontato ed invece possiamo testimoniare come l’utilizzo – spiega il presidente Opi – sia stato e continua ad essere fondamentale per bloccare la pandemia. Meglio una mascherina che una maschera d’ossigeno”.