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domenica, 12 Gennaio, 2025
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Lockdown 2, i single si sentono abbandonati dal Governo e si organizzano

Se nel primo lockdown si erano adattati a un’inevitabile trincea, adesso i single delle zone rosse si sentono ufficialmente penalizzati. Al grido dell’hashtag #nosolitude, in modo semiserio chiedono pure loro norme di categoria e persino bonus dedicati.
E’ una storia vecchia: da sempre comunità invisibile, da circa un decennio il mercato si è accorto dei singoli con offerte e prodotti monoporzione – un po’ meno lo Stato, che su di loro si rifà delle agevolazioni fiscali dovute alle famiglie.

I vari Dpcm che hanno costellato la pandemia, poi, non li considerano affatto. E a parte i dolori sentimental-sessuali di chi non è in dolce compagnia o non gode di un amore stabile con relativa convivenza, il tema è ben più ampio. In caso di malattie, e ovviamente a maggior ragione per contagi da Covid, i single rischiano di rimanere completamente isolati e senza nessun supporto umano e materiale.
In Gran Bretagna si è trovata una soluzione istituendo le cosiddette “bolle”, agglomerati di persone dove un adulto che abita da solo può unirsi a una famiglia per trascorrere la quarantena. In Italia invece, abbandonati dal Governo, i singoli stanno organizzando una rete solidale attraverso gruppi social dove si individuano le persone che sul territorio siano disponibili ad assistere chi si trova in difficoltà e non ha nessuno a cui rivolgersi (ad esempio consegnando cibo e farmaci). Pionieri dell’idea erano stati, lo scorso marzo, i cinque amici piemontesi che avevano fatto le valige per trasferirsi insieme nel casale di famiglia di uno di loro. Proprio come la gioiosa brigata del Decamerone in fuga comune dalla peste – e se a questo paragone qualcuno facesse allusioni maliziose, non farebbe peccato.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

E’ infatti innegabile che il sesso sia diventato un problema serio per i single costretti alla reclusione. A loro però sta ora pensando Facebook, con la nuovissima app di incontri, Fb Dating, molto attenta alla tutela della privacy, spina nel fianco del social di Zuckeberg. Nulla di rivoluzionario, tranne per l’utilissima funzione che blinda i profili, permettendo di oscurarne notizia ad amici dell’account principale dell’iscritto, dove potrebbero esserci conoscenti pettegoli, ex fidanzati o coniugi, genitori e fratelli. Con lo stesso criterio, si potranno corteggiare in anonimo i propri amici Fb – quasi un pudibondo corteggiamento dantesco.
La tendenza, anche per chi cerca soltanto evasione, è una riscoperta dei rapporti fissi, come quest’estate aveva consigliato il Rivm (Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente), raccomandando ai single la creazione di “sex bubbles”. Dove ha fallito la paura dell’Aids, riesce il coronavirus. E’ la frontiera dei trombamici 2.0: scegliere qualcuno che abbia uguali caratteristiche di rischio (“ciao, vuoi vedere la mia cartella clinica”?) e condivida comportamenti di prevenzione virtuosi. E con quella persona “chiudersi” in una frequentazione esclusiva per soddisfare i bisogni di tutto il periodo dell’emergenza.
Peraltro, della crisi del sesso occasionale ne sanno qualcosa gli imprenditori e le lavoratrici del quartiere a luci di rosse di Amsterdam. Dopo il boom di visite dell’estate post lockdown, l’attuale drastico calo di clienti (soprattutto turisti stranieri, tenuti lontani dallo stop agli spostamenti) ha fatto decidere ai titolari di locali di sospendere l’attività.
Ma nella comfort zone dei sensi garantita dal mondo virtuale sarà davvero ancora importante l’amore vero, quello in carne e ossa – e con annessi però i litigi e rancori che hanno scoperchiato la pentola della crisi in molte coppie dell’era Covid? L’indagine condotta da Durex la scorsa estate su un campione di 500 persone di età compresa tra i 16 e 55 anni, nel registrare l’ovvia, catastrofica riduzione dell’attività sessuale (98%, dove sono comprese le coppie solide, spesso frenate dalla coabitazione 24h con figli piccoli), aveva però segnalato come la percentuale degli esercizi di piacere “individuali”, la visione di pornografia e il sesso in chat fossero rimasti quasi immutati (masturbazione 62% prima e 60% durante il lockdown; porno 38% prima e 37% durante; per le chat erotiche 13% fisso).
Insomma, il folle Neil Ferguson, defenestrato da Downing Street perché aveva violato il blocco nazionale per incontrare l’amante, non sembra fare proseliti. Per qualche sparuto innamorato pazzo che si è fatto multare per raggiungere la persona del cuore, gli altri hanno semplicemente continuato ad usufruire dei succedanei offerti dal web. Ad acuire questa tendenza c’è il fenomeno che psicologi e sessuologi denominano “sindrome della seconda verginità”. La lunga astinenza in quarantena avrebbe sbiadito il bagaglio esperienziale dei precedenti rapporti, portando i single coatti a una condizione di adolescenza di ritorno: nuovamente timidi e goffi, e con l’ansia da prestazione alle stelle. Oltre all’angoscia di dover affrontare una conoscenza fisica con i terribili paletti pratici delle regole di sicurezza, che se non spengono il desiderio vuol dire che è davvero amore…
Concludendo, i peggiori guai di coppia non pesano quanto la solitudine. Mentre nelle vetrine sbarrate dei negozi di intimo già alla vigilia dell’ultimo Dpcm era scomparsa la lingerie sexy in favore di comodi pigiamoni alla Bridget Jones, la nuova proposta romantica è oggi diventata: vuoi passare il lockdown con me? Se son rose poi fioriranno, altrimenti ognuno per la sua strada fino allo scoccare dell’atteso Natale libera tutti.

Isabella Marchiolo

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