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martedì, 26 Novembre, 2024
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Gaetano lascia la Lega: prevale un cerchio magico politico che si muove a proprio piacimento

Salvatore Gaetano, importante editore televisivo calabrese, sbatte le porte in faccia alla Lega e afferma: «Il progetto Lega al Sud e in Calabria è fallito. Errori strategici e sconfitte ovunque, a partire dalla Puglia e dalla città di Reggio. Non esiste una politica della Lega per il Sud e per la Calabria, sembrano prevalere solo rapporti personali che un cerchio magico politico muove a proprio piacimento. Non è un caso che dalla Lega siano andati via, con pesanti critiche politiche, i primi tre dei non eletti alle ultime Regionali. Persone sicuramente perbene e che nella vita hanno dimostrato tanto, grazie a duro lavoro. Ognuno è andato via con le sue autonome riflessioni, per carità, e magari anche con qualche incomprensione di troppo, a mio avviso dovuta al non aver ben centrato il problema di fondo. In ogni caso, professionisti seri che si allontanano, dalla Puglia alla Calabria. Penso poi alle dimissioni dell’ex questore di Vibo Valentia Angelo Carlutti, vice coordinatore in Calabria e responsabile delle politiche per la legalità. Vorrei che si rileggessero le sue parole. Credo che ci sia da riflettere a fondo».
Mi ricrederò se Salvini deciderà di candidare solo i consiglieri uscenti e poi militanti, giovani e donne della Lega.
Gaetano alle ultime regionali del 2020, dopo aver sostenuto il simbolo della Lega alle europee e alle politiche, aveva ottenuto un ottimo risultato: 3.800 preferenze che lo avevano portato ad essere il primo dei non eletti nella Circoscrizione centro e il quinto dei più votati della Lega in tutta la Calabria. «Volete la prova del nove di quello che affermo? – spiega Gaetano -. Aspettiamo le prossime liste delle regionali e valutiamo le candidature della Lega. Se fosse un partito carico di consensi politici candiderebbe propri militanti e dirigenti, magari tanti giovani e donne, in modo da schierarli nelle istituzioni per portare avanti programmi solidi. Invece ritengo, da quello che ascolto dalla mia posizione privilegiata di operatore dell’informazione, che non sarà così. Si dice di aperture a questo o quello, tanto per salvare qualche punto percentuale. Sfido chiunque a dire che l’attuale confronto non sia in questi termini, con i consiglieri uscenti peraltro preoccupati di vedersi calare dall’alto candidature, diciamo così, un po’ invadenti. Finora solo rumors, certo, aspetteremo e verificheremo i fatti. Mi ricrederò se Salvini deciderà di candidare solo i consiglieri uscenti e poi militanti, giovani e donne della Lega. Vedremo».
Nessuna considerazione di “chi ci ha messo la faccia”
Gaetano lascia il coordinamento della Lega di Crotone anche alla luce di decisioni recentemente assunte da Matteo Salvini e dal suo entourage che non hanno tenuto conto delle opinioni di tanti che, come si suol dire, “ci hanno messo la faccia”. «Fanno e disfano a loro piacimento – racconta Gaetano -. Calpestando anche rapporti umani e gerarchie da loro stessi stabilite. Mandano in Calabria una gran bella persona, l’on. Cristian Invernizzi, leghista puro e doc, dal quale abbiamo imparato molto. Lo mandano perché la Lega è ogni giorno pesantemente attaccata dall’Espresso, dal Fatto Quotidiano e da altri autorevoli giornali. Quindi seguiamo con scrupolo le direttive sagge di Invernizzi, compresa quella di non scalpitare mai, di non scavalcare le gerarchie, di metabolizzare il concetto di militanza, di seguire i migliori esempi del Nord. Ad un certo punto scopriamo che, secondo certe logiche, sarebbe stato meglio fare avanti e indietro da Roma, altro che scrupoloso rispetto delle gerarchie! Al contempo seguiamo i modelli organizzativi del giovane manager Walter Rauti, anch’egli carico di entusiasmo per il modello Lega. Poi crolla tutto, all’improvviso, senza capire perché. Non veniamo neanche ascoltati, e oggi si appalesano scenari improponibili. L’importante è, però, capire che Matteo Salvini e il gruppo dirigente nazionale hanno maturato scelte perfettamente consapevoli. Nessuno dica più: forse non sa, forse non sapeva, forse lo informano male. Sanno tutto, e mi fermo qui per carità di patria. Alla Calabria non servono nuovi colonizzatori, la Calabria deve ritrovare il proprio orgoglio, la propria dignità politica e culturale. Io continuerò a dare tutto me stesso, perché non voglio dover dire ai miei figli: scappate da questa terra. Matteo Salvini mi ha deluso profondamente, soprattutto perché per difenderlo da quanti lo odiano in Calabria ho finanche rischiato di rompere amicizie solide. Ammetto di aver sbagliato, di essere stato ingenuo: del resto io non vivo di politica, ma di fatica. La dura lezione è servita, però, e ne farò tesoro. Il tempo e galantuomo!».
L’uscita dalla Lega di Salvatore Gaetano avviene dopo quelle, con motivazioni autonome e diverse, di altri primi dei non eletti alla regione, Antonio Chiefalo e Luigi Novello. E in particolare dopo l’uscita dell’ex questore di Vibo Valentia, Angelo Carlutti, rispetto al quale Salvatore Gaetano afferma: “Rileggere con attenzione ciò che il dottor Carlutti ha detto”.

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