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venerdì, 29 Novembre, 2024
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Studio italiano sulla diffusione delle varianti anomale del Coronavirus

Il Corriere della Sera pubblica in esclusiva la mappa del rischio per l’impatto delle mutazioni del Coronavirus in Italia elaborata da Alberto Gerli e, fra le zone a rischio, spuntano due province calabresi: Crotone e Vibo Valentia.
Alberto Gerli è un ingegnere laureato a Padova, specializzato in Texas e diventato nell’ultimo anno, grazie ai suoi modelli matematici sempre più raffinati, punto di riferimento per la comunità scientifica e per alcuni tra i più insigni medici ed epidemiologi in Lombardia.
Questa sua mappa mette la provincia di Crotone come territorio ad alta densità di varianti ma è la provincia di Vibo Valentia quella a preoccupare di più perché, secondo lo studio, è inizio del focolaio delle varianti.
Le previsioni di Gerli, per dar conto della sua credibilità (al di là delle pubblicazioni a cui ha collaborato), a inizio ottobre avevano già tracciato in modo quasi perfetto l’intera evoluzione della seconda ondata del coronavirus.
«Alcuni aumenti dei contagi, anche del 10-20% rispetto a due settimane fa, possono essere legati al lungo periodo di “zona gialla” — riflette Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica all’università Statale di Milano sentito dal Corriere della Sera — ma in Lombardia abbiamo avuto un aumento generalizzato del 30%, con “salti” anche del 40, sempre rispetto a due settimane fa. In questo aumento, dunque, c’è certamente un impatto delle varianti. Brescia al momento è la zona più critica, ma anche a Bergamo e Milano i contagi stanno salendo sensibilmente».
La diffusione delle varianti anomale del Coronavirus
I profili di rischio sono stati elaborati su base statistica, individuando prima le province con una crescita dei contagi “anomala”, per poi approfondire quale sia al momento la tendenza di quella crescita. Risultato: sono 25 le province in cui le varianti hanno finora portato l’impatto più sensibile sull’aumento dei contagi.
E, tra queste, sono 20 (soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana) quelle in cui le mutazioni del virus appaiono nella fase iniziale, che lascia prevedere una forte espansione.

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