Riceviamo dal “Comitato lavoratori Legge 12/2014” e pubblichiamo integralmente:
“Senza alcuna polemica, con estrema chiarezza e al solo fine di ripristinare la verità dei fatti corre l’obbligo di precisare, in merito ad alcuni articoli apparsi sugli organi di stampa, che i lavoratori presenti nell’elenco di cui alla Legge 12/2014 sono stati selezionati a seguito di regolari procedure ad evidenza pubblica, il cui iter dura oramai da 7 lunghi anni e ha attraversato ben tre legislature regionali, pubblicate sul Burc e sul sito della Regione Calabria, previste da una Legge Regionale in vigore dal 2014, in attuazione del D.L. 31 agosto 2013, n.101 convertito in legge 30 ottobre 2013, aperte a chiunque avesse i requisiti richiesti, finalizzate alla ricognizione del personale in possesso di pregresse esperienze lavorative con la Regione Calabria o con gli enti in house.
Un elenco che nasce quindi da una regolare selezione pubblica, i cui nominativi e i relativi requisiti sono stati dettagliatamente verificati negli anni dalle preposte commissioni, dai centri per l’impiego e per ultimo dall’Agenzia delle Entrate. Anche per questo non comprendiamo perché alcuni Consiglieri di centrosinistra chiedano oggi conto della bontà e della legittimità di un elenco formato, definito e approvato, dopo le citate verifiche durate oltre 5 anni, proprio durante la scorsa legislatura, a dimostrazione del fatto che la regolarità delle procedure non ha colore politico.
Una selezione pubblica che interessa numerosi padri e madri di famiglia, che non ha nulla di diverso rispetto a quelle di lavoratori di altri bacini, già definite in questi anni dalla Regione Calabria senza alcun clamore. Una procedura che non prevede nessuna stabilizzazione, attuata in applicazione di una disposizione di Legge, seguita e supportata in ogni sua regolare fase e in modo unitario anche dalle sigle sindacali di riferimento dei lavoratori, viene ora buttata in pasto all’opinione pubblica.
Gli articoli dai contenuti discutibili, pubblicati di volta in volta proprio a ridosso di ogni singola tappa di questo lungo e travagliato percorso, un ricorso al TAR recentemente rigettato per le futili motivazioni e il tentativo di addossare con clamore responsabilità all’una o all’altra parte politica, lasciano spazio a molti dubbi. Il sospetto, che sta diventando sempre di più certezza, é che qualcuno abbia interesse ad ostacolare, sulla pelle di tanti onesti lavoratori, la definizione della Legge 12 il cui lungo iter, è bene ribadire, non nasce ora ma é stato avviato durante la precedente legislatura ed é proseguito in quella attuale, venendo interrotto solo dalla prematura scomparsa della Presidente Santelli, che ne aveva compreso e condiviso le finalità”.
(nell’immagine una recente protesta dei precari davanti alla Cittadella di Germaneto-Catanzaro)
Precari Legge 12: c’è sospetto che qualcuno abbia interesse ad ostacolare soluzione
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