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domenica, 1 Dicembre, 2024
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​Giallo su 29 milioni di dosi AstraZeneca stoccate ad Anagni

“Stiamo tutti affrontando la stessa pandemia e la terza ondata rende la cooperazione tra l’Ue e il Regno Unito ancora più importante. Abbiamo discusso di cos’altro possiamo fare per garantire una relazione reciprocamente vantaggiosa tra il Regno Unito e l’Ue sul Covid-19”. E’ quanto si legge in una nota congiunta della Commissione europea e del Governo britannico, giunta al termine di una giornata ad altissima tensione.
Protagonista ancora una volta la casa farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca, dopo la scoperta che nello stabilimento Catalent di Anagni sono stoccate 29 milioni di dosi di vaccino. I Nas hanno fatto partire un’ispezione e Draghi ha assicurato che ci sarà la massima vigilanza. Durissima era stata la reazione di Bruxelles che, con il commissario all’emergenza covid Breton aveva minacciato il blocco dell’export, assicurando che quelle fiale conservate ad Anagni non sarebbero uscite dall’Unione Europea, se non per una piccola parte destinata ai paesi poveri. Immediata la reazione dle premier britannico Johnson che aveva,a sua volta, minacciato ritorsioni nel caso in cui si fossero praticati “blocchi arbitrari”.
Al termine della giornata è arrivata l’intesa, esplicitata con una nota congiunta: “Date le nostre interdipendenze, stiamo lavorando su misure specifiche che possiamo intraprendere – a breve, medio e lungo termine – per creare una situazione vantaggiosa per tutti ed espandere l’offerta di vaccini per tutti i nostri cittadini. Alla fine, l’apertura e la cooperazione globale di tutti i Paesi saranno fondamentali per superare finalmente questa pandemia e garantire una migliore preparazione per affrontare le sfide future. Continueremo le nostre discussioni”, è la conclusione della dichiarazione congiunta.
Secondo quanto si è appreso, sabato scorso la Commissione Ue ha chiesto al Presidente del Consiglio Draghi di verificare alcuni lotti di vaccini presso lo stabilimento di produzione ad Anagni.
“Spetta all’azienda (AstraZeneca, ndr) decidere dove vanno le dosi” stoccate ad Anagni, “ma non possiamo fare a meno di notare che AstraZeneca è molto indietro con le consegne” all’Unione europea, ha detto il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, durante una conferenza stampa. La casa farmaceutica “si era impegnata a consegnare 120 milioni nel primo trimestre” mentre finora ne sono arrivate “meno di 30 milioni”.
“In Italia – ha sottolineato una fonte europea – c’è uno stabilimento ad Anagni” utilizzato “per infialare le dosi per diverse aziende” come “AstraZeneca e Johnson & Johnson. “el numero totale di vaccini pronti per essere esportati – ha aggiunto il funzionario – ci sono quantitativi destinati sia all’Europa che a Covax”.
Anche il governo francese ritiene che AstraZeneca non stia onorando gli impegni presi in relazione ai vaccini contro il Covid-19. Lo ha dichiarato alla stampa il portavoce Gabriel Attal. “La situazione è completamente inaccettabile”, ha dichiarato dopo una riunione di gabinetto.
Così AstraZeneca spiega il caso: “Non è corretto descriverle come una scorta. Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare, le dosi di vaccino devono attendere l’autorizzazione del controllo di qualità dopo che il riempimento delle fiale è stato completato” ha fatto sapere la multinazionale AstraZeneca definendo “inesatti” alcuni dettagli della vicenda così come riferiti ai media.
“Non ci sono esportazioni attualmente pianificate se non verso i Paesi Covax. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di inviare il rilascio del controllo qualità a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito, il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale. L’Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento Covax”.
“Ci sono altri 16 milioni di dosi in attesa che il rilascio del controllo di qualità venga spedito in Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell’Ue durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile poiché le dosi sono state approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità”.

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