I carabinieri della compagnia di Rogliano, insieme ai colleghi di Rende e Cosenza, hanno denominato l’indagine ‘Hall pass’: il riferimento è al tempo libero che numerosi dipendenti dell’ente regionale pubblico Calabria Verde, si autoassegnavano durante l’orario di lavoro.
I controlli, sia con strumenti di moderna tecnologia che di semplice osservazione, si riferiscono al 2018 ma hanno preteso due anni di approfondimenti.
Al termine la procura della Repubblica del tribunale di Cosenza ha emesso 14 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di lavoratori impiegati nel distretto 4 di Calabria Verde a Santo Stefano di Rogliano.
Il sistema di raggiro era semplice: i soggetti abbinavano le uscite di servizio alle proprie esigenze personali però regolarmente monetizzate regolarmente come lavoro in busta paga. Oltre a lunghe pause caffè al bar i militari hanno documentato shopping, pagamenti di bollette alle poste, coltivazione del proprio orto, consulti medici, controlli meccanici alle auto personali e soprattutto una intensa attività lavorativa quale antennista di uno dei soggetti coinvolti. Per tutti, sia dirigenti che addetti ai cantieri boschivi, le accuse sono di carattere penale per truffa aggravata e continuata.
Il totale di ore di servizio non prestato ma retribuito ammonta a circa 3.800 in 950 episodi complessivamente individuati per un controvalore economico che arriva a sfiorare i 70.000 euro di danno per l’ente.