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sabato, 16 Novembre, 2024
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Capomolla (SAH): “Ecco perchè sindacati e Latella dicono cose infondate”

Il direttore sanitario del S.Anna Hospital dott. Soccorso Capomolla ha diffuso una nota in cui stigmatizza quanto riportato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo l’incontro con il commissario Asp di Catanzaro Luisa Latella.

“Riteniamo che affermazioni  del genere – scrive Capomolla – costituiscano un ulteriore tentativo di far confusione nell’opinione pubblica e, nel contempo, siano irrispettose della  verità dei fatti concludenti che, nel prosieguo, ci accingiamo a illustrare.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

– Il commissario ad acta, nelle varie interlocuzioni istituzionali, non ultimo la seduta di ieri in consiglio regionale, ha affermato che il Sant’Anna Hospital  è una struttura autorizzata ed accreditata secundum legem; per tale motivo deve essere contrattualizzata.

Non esistono atti documentali con cui la struttura commissariale abbia chiesto una rideterminazione del fabbisogno sanitario; di contro , il DCA n 49 ha eseguito una ridistribuzione del fondo sanitario destinato all’ospedalità privata accreditata; nella quota destinata all’Asp di Catanzaro è compreso anche l’acquisto delle prestazioni sanitarie, erogate dal Sant’Anna Hospital che quotano la copertura di circa il 35% del Lea cardiovascolari.

IRRITUALE E FUORI NORMA

L’articolazione e l’analisi del fabbisogno assistenziale, nei vari settings, sono stati determinati da un’ approfondita verifica della realtà sanitaria e sociosanitaria territoriale, derivante anche dal coinvolgimento attivo delle ASP, in quanto committenti delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie; l’ASP di Catanzaro ha riscontrato  il fabbisogno con propria valutazione e proposta  del 16 febbraio 2021 n. 0023163 e pec di precisazione del 16 marzo 2021; in tale documento è formulata l’acquisizione delle prestazioni anche per il Sant’Anna Hospital; in data 17 marzo l’ASP di Catanzaro, con modalità irrituale  e fuori norma, ha inviato richiesta di disponibilità all’acquisto di “prestazioni Utic di cardiologia interventistica e cardiochirurgia ai nosocomi pubblici sia del catanzarese che del Reggino.

Tale modalità operativa, suffragata da inadeguato “parere favorevole” del direttore amministrativo e del direttore sanitario”, determina non solo un grave squilibrio dell’offerta pubblico/privato, sottraendo l’offerta del Sant’Anna, ma anche un’alterazione dei meccanismi remunerativi riconosciuti dalla legge (l’ospedale pubblico è pagato per funzione e non per prestazione) e non ultimo, una grave distorsione della quota pro-capite del cittadino insistente nell’ASP di Catanzaro, al quale verrebbe sottratta parte della quota capitaria a favore di altri territori regionali.

SCADENZE TECNICHE E CASO-LAMEZIA

I tempi tecnici sono dettati dal  DCA n 49  che ha fissato   come termine perentorio di firma dei contratti   il 31 marzo; il rispetto di tali termini rientra tra i compiti specifici attribuiti alla commissione straordinaria con DCA n 24/02/2021 che la terna ha puntualmente disatteso.

Hanno  deliberato l’acquisto di un angiografo per l’ospedale di Lamezia per  tentare, nelle maglie larghe della  “Sanità Creativa”,  l’attivazione  di un servizio emodinamica, fuori dal Piano di Rientro e della Rete Ospedaliera.

Il presidente della Regione, il consiglio Regionale, il Commissario ad acta hanno richiesto  l’invio di ispettori ministeriali affinché verifichino l’operato della terna commissariale sulla vicenda Sant’Anna.

Il Sant’Anna Hospital  ha richiesto mediante 33 PEC incontri con la struttura commissariale,  che non si è degnata nemmeno di riscontrare, disattendendo il il confronto istituzionale e non osservando le buone pratiche della civile convivenza.

Il combinato disposto dei fatti concludenti, sopraelencati – chiude Capomolla – sembra denotare un disegno preordinato, settario e opportunistico, finalizzato a ridimensionare fino alla chiusura il Sant’Anna Hospital, privando la Calabria dell’eccellenza sanitaria e intanto, nelle maglie larghe dell’equivocità, s’insinuano faccendieri e cattive volontà, finalizzate a sottrare questo patrimonio al TERRITORIO per destinarlo a lidi più domestici.

il direttore sanitario – dr S. Capomolla

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