Il direttore sanitario del S.Anna Hospital dott. Soccorso Capomolla ha diffuso una nota in cui stigmatizza quanto riportato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo l’incontro con il commissario Asp di Catanzaro Luisa Latella.
“Riteniamo che affermazioni del genere – scrive Capomolla – costituiscano un ulteriore tentativo di far confusione nell’opinione pubblica e, nel contempo, siano irrispettose della verità dei fatti concludenti che, nel prosieguo, ci accingiamo a illustrare.
– Il commissario ad acta, nelle varie interlocuzioni istituzionali, non ultimo la seduta di ieri in consiglio regionale, ha affermato che il Sant’Anna Hospital è una struttura autorizzata ed accreditata secundum legem; per tale motivo deve essere contrattualizzata.
– Non esistono atti documentali con cui la struttura commissariale abbia chiesto una rideterminazione del fabbisogno sanitario; di contro , il DCA n 49 ha eseguito una ridistribuzione del fondo sanitario destinato all’ospedalità privata accreditata; nella quota destinata all’Asp di Catanzaro è compreso anche l’acquisto delle prestazioni sanitarie, erogate dal Sant’Anna Hospital che quotano la copertura di circa il 35% del Lea cardiovascolari.
IRRITUALE E FUORI NORMA
L’articolazione e l’analisi del fabbisogno assistenziale, nei vari settings, sono stati determinati da un’ approfondita verifica della realtà sanitaria e sociosanitaria territoriale, derivante anche dal coinvolgimento attivo delle ASP, in quanto committenti delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie; l’ASP di Catanzaro ha riscontrato il fabbisogno con propria valutazione e proposta del 16 febbraio 2021 n. 0023163 e pec di precisazione del 16 marzo 2021; in tale documento è formulata l’acquisizione delle prestazioni anche per il Sant’Anna Hospital; in data 17 marzo l’ASP di Catanzaro, con modalità irrituale e fuori norma, ha inviato richiesta di disponibilità all’acquisto di “prestazioni Utic di cardiologia interventistica e cardiochirurgia ai nosocomi pubblici sia del catanzarese che del Reggino.
Tale modalità operativa, suffragata da inadeguato “parere favorevole” del direttore amministrativo e del direttore sanitario”, determina non solo un grave squilibrio dell’offerta pubblico/privato, sottraendo l’offerta del Sant’Anna, ma anche un’alterazione dei meccanismi remunerativi riconosciuti dalla legge (l’ospedale pubblico è pagato per funzione e non per prestazione) e non ultimo, una grave distorsione della quota pro-capite del cittadino insistente nell’ASP di Catanzaro, al quale verrebbe sottratta parte della quota capitaria a favore di altri territori regionali.
SCADENZE TECNICHE E CASO-LAMEZIA
– I tempi tecnici sono dettati dal DCA n 49 che ha fissato come termine perentorio di firma dei contratti il 31 marzo; il rispetto di tali termini rientra tra i compiti specifici attribuiti alla commissione straordinaria con DCA n 24/02/2021 che la terna ha puntualmente disatteso.
– Hanno deliberato l’acquisto di un angiografo per l’ospedale di Lamezia per tentare, nelle maglie larghe della “Sanità Creativa”, l’attivazione di un servizio emodinamica, fuori dal Piano di Rientro e della Rete Ospedaliera.
– Il presidente della Regione, il consiglio Regionale, il Commissario ad acta hanno richiesto l’invio di ispettori ministeriali affinché verifichino l’operato della terna commissariale sulla vicenda Sant’Anna.
– Il Sant’Anna Hospital ha richiesto mediante 33 PEC incontri con la struttura commissariale, che non si è degnata nemmeno di riscontrare, disattendendo il il confronto istituzionale e non osservando le buone pratiche della civile convivenza.
Il combinato disposto dei fatti concludenti, sopraelencati – chiude Capomolla – sembra denotare un disegno preordinato, settario e opportunistico, finalizzato a ridimensionare fino alla chiusura il Sant’Anna Hospital, privando la Calabria dell’eccellenza sanitaria e intanto, nelle maglie larghe dell’equivocità, s’insinuano faccendieri e cattive volontà, finalizzate a sottrare questo patrimonio al TERRITORIO per destinarlo a lidi più domestici.
il direttore sanitario – dr S. Capomolla