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sabato, 30 Novembre, 2024
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Operazione “Alibante”: 43 indagati e diciannove misure cautelari

Diciannove misure cautelari e 43 indagati. Sono questi i numeri dell’operazione “Alibante” coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri contro la cosca di ‘ndrangheta Bagalà, attiva sulla fascia tirrenica catanzarese.

Per 7 indagati è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10  è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre per altri due indagati è stata disposta la misura interdittiva, rispettivamente, del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, e del divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Nel dettaglio, la custodia cautelare in carcere è stata disposta a carico di Carmelo Bagalà, 80 anni, di Gioia Tauro; Alfredo Carnevale, 37 anni, di Nocera Terinese; Alessandro Gallo, 32 anni, di Lamezia; Mario Gallo, 57 anni, di Falerna; Vittorio Macchione, 70 anni, di Nocera Terinese; Vittorio Palermo, 63, di Ischia; Eros Pascuzzo, 34 anni, di Lamezia.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti a carico di Maria Rita Bagalà, 52 anni, di Lamezia Terme; Francesco Cardamone, 40 anni, residente a Nocera Terinese; Giovanni Costanzo, 54 anni, residente a Falerna;  Vincenzo Dattilo, 65 anni, di Lamezia; Francesco Antonio De Biase, 50 anni, di Lamezia; Luigi Ferlaino, di Falerna; Raffaele Gallo, di Conflenti; Giovanni Eugenio Macchione, 62 anni, detto “cugino calimero”, di Lamezia; Antonio Rosario Mastroianni, 74, detto Tonino “u milanese” o “postino”, di Nocera Terinese, e Antonio Pietro Stranges, 68 anni, di Conflenti.

Infine, la misura interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per la durata di un anno è stato disposto a carico di Antonio Cario, 51 anni, di Lamezia Terme, mentre a carico di Antonio Gedeone, 53 anni, è stato disposto il divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche e ogni altra attività ad essi inerenti per la durata di un anno. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. 

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