Catanzaro – Una truffa ricorrente, quella dello specchietto, cui spesso sono vittime persone anziane.
Gli autori di questo tipo di reato seguono sempre uno stesso copione, riuscendo a carpire la buona fede dei malcapitati.
Lo scorso 4 maggio, a Feroleto Antico, un signore di 91 anni è caduto nel raggiro ad opera di un 42enne, mentre stava tornando a casa dopo aver prelevato la sua pensione e quella della moglie all’Ufficio Postale.
Durante il percorso veniva sorpassato da un’autovettura che, dopo avergli provocato un leggero urto, si fermava in una piazzola, facendo segno all’anziano a fare altrettanto.
Qui il 42enne accusava la vittima di avergli rotto lo specchietto, e pretendeva l’immediato risarcimento del danno.
L’anziano, in buona fede sia pur non convinto di aver effettivamente causato il danno, gli consegnava 100 euro, ai quali ne aggiungeva altri 400, cedendo all’insistenza dell’altro.
Dopo l’accaduto, l’anziano signore tornava a casa e raccontava l’accaduto ai familiari, i quali avvisano la locale Stazione dei Carabinieri, che diramava le ricerche del malfattore alle Centrali Operative, con la descrizione dell’uomo e dell’autovettura utilizzata, un’Audi A3.
Dopo un’ora dalla segnalazione, gli Agenti della Sezione Volanti della Questura di Catanzaro, riuscivano a rintracciare l’auto del malvivente, nei pressi del porto di Catanzaro Lido, in un accampamento di nomadi, provenienti da Noto, comune siciliano di residenza dell’intestatario dell’auto che si stava ricercando.
All’interno di una roulotte, vicina all’Audi A3, i poliziotti trovavano un uomo corrispondente alla descrizione fornita e la moglie che, sin da subito palesavano insofferenza al controllo, tanto da indurre gli operanti ad eseguire una perquisizione, grazie alla quale, indosso all’uomo, identificato per S.G., residente a Noto, veniva rinvenuta la somma di 485,00 euro, in sostanza coincidente con quanto consegnato dal 91enne a Feroleto Antico.
S.G., gravato da svariati precedenti di polizia, specie in materia di delitti contro il patrimonio, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata e munito di foglio di via obbligatorio del Questore di Catanzaro, mentre la somma recuperata veniva restituita alla vittima.