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mercoledì, 19 Marzo, 2025
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‘Ndrangheta, il PM Lombardo: “Infame il binomio tra mafia e politica”

Reggio Calabria – Alla sbarra “l’infame binomio tra mafia e politica”.
Il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, oggi nel corso della requisitoria al maxi-processo Gotha ha ricordato una sentenza di oltre 50 anni fa in cui si parla, appunto, di mafia e politica: “Per la prima volta – ha spiegato – quell’infame binomio di cui si parla nella sentenza del 1968, viene portato all’attenzione del tribunale di Reggio Calabria come un fenomeno esclusivamente mafioso, senza fare ricorso a tutta una serie di artifizi verbali che in qualche modo tendano ad allontanare non ciò che è compenetrato, ma ciò che è parte integrante di un identico sistema criminale. Questa è la novità di questo processo. A mio modo di vedere completa proprio quel tipo di riferimento di molti anni fa che dava già la traccia di un rapporto inevitabile nel momento in cui va costruito un sistema di potere”.

Lombardo ha citato un’intercettazione del 26 novembre 2003 in cui a parlare è Paolo Romeo, uno dei principali imputati del processo, che il pubblico ministero considera importante perché a un certo punto si dice “i De Stefano – a parlare è Paolo Romeo – non avevano nessuno, non volevano fare politica, io ogni volta che sono andato gli ho detto facciamo così, così facciamo”.
“Paolo Romeo – ha aggiunto Lombardo – sa perfettamente che i De Stefano non possono fare politica diretta, ma sa perfettamente che i De Stefano devono fare politica, e devono farla seguendo le indicazioni che lui, unico soggetto accanto a Giorgio De Stefano ovviamente con caratteristiche mai totalmente sovrapponibili, è in grado di dare. Perché il nome dei De Stefano va speso ma non va speso, in senso banalizzante o creando tutta una serie di situazioni poi facilmente aggredibili in sede giudiziaria, ma va speso nel modo giusto utilizzando degli strumenti che sono particolarmente evoluti. Ecco l’ulteriore ruolo della componente riservata della ‘ndrangheta”.
“Dalla fase istruttoria – ha sottolineato il pm – avete una certezza, i De Stefano la politica l’hanno fatta. L’invito che Paolo Romeo rivolge certamente in epoca antecedente alla data che ho indicato, 26 novembre 2003, è un invito che è stato accolto. I De Stefano la politica l’hanno fatta, l’hanno fatta molto bene, l’hanno fatta non condizionando la città di Reggio Calabria, l’hanno fatta consentendo alla ‘ndrangheta di divenire padrona assoluta di tutte le dinamiche pubbliche, perché ovviamente il privato era già ampiamente condizionato, che caratterizzano questa comunità. Questa è la risposta che il processo ci ha dato in relazione alle grandi famiglie di ‘ndrangheta reggina, in relazione alla politica, ecco l’infame binomio che forse dopo troppi anni trova però in quest’aula una serie di ricostruzioni processualmente valorizzabili”.
“La ‘ndrangheta è stata trasformata in una istituzione della Repubblica in questo territorio”. Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo nel corso della requisitoria del maxi-processo Gotha. “Un meccanismo – ha spiegato Lombardo – caratterizzato da una progressione criminosa che supera la contaminazione, supera il contatto, supera l’infiltrazione – non ci dimentichiamo che Reggio Calabria è il primo comune capoluogo di provincia sciolto per la presenza di gravissime forme di infiltrazione mafiosa – che va oltre il singolo affare, che va oltre il singolo appalto, che diventa sistema che trasforma la ‘ndrangheta da interlocutore dell’istituzione in istituzione vera e propria. Questo è il risultato drammatico che noi ricostruiamo in questo processo”. “Il fenomeno più grave che questa terra vive da sempre – ha sottolineato Lombardo – non è il fenomeno puramente mafioso ma è l’indotto mafioso. In questa terra ci sono tantissime persone che non sono ‘ndrangheta ma vivono di ‘ndrangheta, perché la ‘ndrangheta è il motore attorno al quale tutto ruota nell’amministrare la cosa pubblica e grande parte del settore privato. Il concetto nuovo del processo Gotha è l’indotto mafioso”.

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