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sabato, 30 Novembre, 2024
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Emodinamica al Policlinico di Catanzaro: “tagliata” o “potenziata”?

Catanzaro – “Sorprende e diventa incomprensibile la reazione del prof. Ciro Indolfi, davanti ad una scelta che non è una penalizzazione dell’emodinamica, ma che anzi potenzia la sicurezza dei pazienti. Desidero chiarire che nessuno ha mai messo in dubbio le qualità dal Prof Indolfi, che nella sua lettera non convince gli addetti ai lavori sulla ‘diminuzio’ subita dalla emodinamica, mentre si prolunga in dichiarazioni autocelebrative senza spiegare i veri motivi della sua protesta”. E’ quanto dichiara Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Università della Magna Graecia di Catanzaro.

“Desidero precisare – prosegue – che l’emodinamica, che oggi è solo una struttura assistenziale diagnostico-terapeutica, diventerà nell’atto aziendale una struttura semplice dotata di una sua organizzazione e dunque, non viene soppressa e penalizzata, ma semmai potenziata. Il Prof. Infolfi, per ragioni davvero poco chiare, voleva sottrarre l’emodinamica al controllo del Primario di Cardiologia, facendola diventare una struttura semplice a valenza dipartimentale, che sarebbe passata sotto il controllo del Direttore del Dipartimento Cardio-vascolare e Terapia Intensiva che potrebbe non essere un cardiologo. Abbiamo ritenuto importante per la sicurezza dei pazienti e la qualità delle prestazioni, mantenere l’emodinamica sotto il controllo diretto del primario di cardiologia (come è adesso) evitando pericolosi cambiamenti organizzativi e salti nel vuoto”.

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Per il Rettore dell’Umg di Catanzaro: “È facile intuire infatti che la sicurezza dei pazienti cardiologici, specie se acuti, dipende da un’organizzazione ottimale dove il primario cardiologo e l’emodinamista lavorano a stretto contatto come avviene adesso. La struttura semplice, alle dirette dipendenze del primario, risponde perfettamente a questo scopo. Le proteste del Prof Indolfi appaiono pertanto davvero incomprensibili e francamente immotivate”.

A stretto giro ecco anche la risposta del prof. Ciro Indolfi, direttore dell’Unità complessa di Cardiologia del Policlinico di Germaneto e ordinario alla stessa univeristà.
“Ho letto la dichiarazione apparsa sugli organi di informazione che il Rettore non solo ha effettuato una decisione sulla Cardiologia in modo unilaterale e non condiviso con i Docenti ma, savasandir, si sorprende pure della mia reazione” – spiega Indolfi.

“Lascio a chi legge le proprie considerazioni. Ovviamente giustifico le parole del Rettore che essendo un grande farmacologo e ricercatore non è un addetto ai lavori e ha poche conoscenze cliniche e di organizzazione nei sistemi sanitari complessi soprattutto quando si parla di sicurezza dei pazienti. Se il Rettore avesse avuto la cortesia di convocarmi prima di prendere una decisione unilaterale sarei stato ben lieto di dirgli a voce queste considerazioni:
In linea generale, per “struttura” o “unità operativa” si intende l’articolazione interna dell’azienda, alla quale è attribuita con l’atto aziendale la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie (v. art. 27, co. 3, CCNL 8.6.2000).

L’articolo 15-quinquies, comma 6, D.lgs. 502/1992 prevede che “ai fini del presente decreto, si considerano strutture complesse i dipartimenti e le unità operative individuate secondo i criteri di cui all’atto di indirizzo e coordinamento previsto dall’articolo 8-quater, comma 3.

L’ipotesi del “controllo” (come il Rettore lo chiama) in medicina da parte del professore universitario è un concetto vecchio che negli Stati Uniti è stato superato da molti anni ed in Italia recentemente dalla storia e dalla normativa vigente in materia sanitaria”.

Secondo il prof. Indolfi “Oggi è necessario nelle programmazioni a breve-medio-lungo termine stabilire criteri di qualità, professionalità e valutazione periodica con indici attitudinali e di performance nei singoli processi diagnostici-terapeutici. Faccio solo alcuni esempi: Università di grandi tradizioni mediche come la Cattolica, la Sapienza, l’Università di Padova e l’Università di Pisa, Università Vita e Salute San Raffaele, solo per citarne alcune, hanno giustamente affidato l’emodinamica a strutture dipartimentali o addirittura UOC indipendenti. Mi meraviglio che il nostro Rettore di Catanzaro non ne sia a conoscenza.

Molti colleghi mi stanno chiedendo di riunire persone universitarie e ospedaliere in un incontro per condividere progetti e per un futuro migliore della nostra Università dove ovviamente il Rettore sarà gradito ospite.
Appare disdicevole che un Rettore, la massima figura accademica, dica “per ragioni poco chiare”. Dante diceva ognun dal proprio cuor l’altrui misura. Come il Rettore sa, lo ho votato non appartengo a lobby accademiche locali, non ho nessun interesse particolare e soprattutto familiare se non quello di vedere continuare in futuro quello che ho creato con dedizione ed impegno in oltre 20 anni di duro lavoro”.

“Ho come un sogno, quello di vedere il sorriso del compianto Prof. Venuta che non si sarebbe disturbato se un suo Docente gli avesse elencato i successi ottenuti e celebrativi della Sua Università, anzi sarebbe andato particolarmente fiero e orgoglioso di quello che lui chiamava intreccio dei saperi. Concludo dicendo che non voglio pensare neppure per un momento che anche per la sanità calabrese abbia ragione Corrado Augias…”- chiude amaramente Ciro Indolfi.

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