Cosena – A più di quattro anni dall’avvio dell’inchiesta giudiziaria la Procura ha chiuso le indagini preliminari, notificando gli avvisi di rito ai diretti interessati. Destinatari della comunicazione sono il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il suo ex segretario Giuseppe Cirò, la responsabile del settore Economato del Comune, Ada Francesca Federico e, come nuovo indagato, anche il suo predecessore Bruno Palermo.
Ad Occhiuto e agli altri sono state contestate una serie di spese “fantasma” che sarebbero state sostenute tra il 2013 e il 2016 per una serie di “missioni” istituzionali che avrebbero comportato l’acquisto di biglietti aerei e il pagamento di alberghi di volta in volta rimborsati dall’ente.
Spese sospette, che per la Procura l’ente non doveva sostenere in quanto i “viaggi istituzionali” non sarebbero mai avvenuti. Un “imbroglio” dunque che sarebbe costato al Comune di Cosenza in più di 100 mila euro. Soldi che secondo la Procura sarebbero finiti nell’arco del tempo nelle tasche degli indagati anche grazie alla produzione di ricevute false.
Bruno Palermo e il suo successore Ada Francesca Federico, responsabili dell’ufficio in cui sarebbe stato gestito l’imbroglio ed emessi i rimborsi, sono finiti nell’inchiesta con l’accusa di abuso d’ufficio e peculato. Reati che sarebbero stati commessi in concorso con lo stesso sindaco Mario Occhiuto e l’allora suo segretario Giuseppe Cirò.
Mario Occhiuto è il fratello del deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.