Dagli arresti domiciliari, all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Modifica della pena per Lucio Fabiani, 33 anni, indagato nell’ambito del procedimento “Quarta chiave” con l’accusa di più ipotesi di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
In particolare Fabiani, in qualità di amministratore unico della società “Ecopower” srl, in concorso con altri indagati, secondo l’accusa, avrebbero ricevuto, il 26 agosto 2019, il carico di rifiuti diversi rispetto a quelli che la ditta è autorizzata a trasportare per la categoria di appartenenza (scarti provenienti da apparecchiature elettroniche) senza che l’operazione fosse tracciata dalla sottoscrizione di Fir (formulario di identificazione dei rifiuti, ndr). Il reato sarebbe stato reiterato anche il 27 e 28 agosto 2019. Sentito dal gip, Fabiani, difeso dall’avvocato Mario Murone e Massimiliano Carnovale, ha risposto alle domande e ha dichiarato che il 26 agosto era già amministratore dimissionario, avendo manifestato l’intenzione di presentare le proprie dimissioni, formalizzate il 27 febbraio 2020.
Il gip Simona Manna ha ritenuto, da un lato, che “quanto emerso non consente di ritenere mutato il quadro indiziario a carico dell’indagato atteso che al momento dei fatti Fabiani risultava ancora amministratore unico della società, carica implicante precise responsabilità in capo all’indagato”. D’altro canto il gip ha ritenuto che la circostanza dedotta e documentata che Fabiano non ricopra più alcun ruolo all’interno dell’azienda “Ecopower” srl, “induce a ritenere attenuate le esigenze cautelari”. Quindi l’indagato passa dalla detenzione domiciliare alla misura meno afflittiva dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.