Lamezia Terme – Alcune centinaia di cittadini hanno preso parte, questo pomeriggio, nel piazzale del Comune in via Perugini alla protesta contro i fumi tossici e per la salvaguardia della salute pubblica. L’iniziativa, partita da un gruppo social dopo l’ennesimo rogo di alcuni giorni fa scoppiato a Scordovillo, è stata pensata anche per raccogliere le firme per una petizione che promuova una class action proprio contro i fumi tossici.
Una delegazioni di manifestanti è stata ricevuta dal Commissario prefettizio del Comune Giuseppe Priolo che ha ricevuto le firme apposte essenzialmente a tre richieste-proposte ovvero l’istituzione di un presidio permanente, la bonifica e la cessazione di tutte le forme di illegalità diffusa nell’area di Scordovillo.
Nel corso della iniziativa è stato sottolineato più volte che non si intende più delegare nessuno per la risoluzione di una tematiche che si trascina da decenni. “Scendiamo noi- è stato detto- direttamente in prima linea per cercare di cambiare le cose, riaffermando un principio di cittadinanza e per riappropriarci dei nostri spazi”.
Intanto la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta, allo stato contro ignoti, sui fumi tossici dal campo rom nominando un consulente, il geologo Giovanni Balestri, che entro 30 giorni dovrà depositare una relazione tecnica sull’incendio che ha causato fumi nocivi partito il 14 luglio scorso dal campo di Scordovillo.