“La Calabria è terra profanata dai rifiuti tossici. Una questione scomoda che ha spinto la politica a nascondere la polvere sotto il tappeto. Il sequestro della vasta area industriale di 8400 metri quadri, trasformata in una discarica di rifiuti pericolosi, a Vibo Valentia, è frutto di un’industrializzazione che ha saccheggiato queste terre, per poi lasciare solo detriti e macerie”. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato presidente della Regione Calabria, in un intervento pubblico.
“Scelte politiche sbagliate a monte, quando – continua – gran parte dei fondi della Cassa per il Mezzogiorno sono finiti nelle tasche sbagliate. La nostra idea di rilancio della Calabria – aggiunge – mette al centro la tutela dell’ambiente e quando sarò eletto presidente, nei primi cento giorni, darò vita all’Agenzia regionale per la protezione del territorio. Impegno sottoscritto sposando il documento #Votaalpostomio, stilato da diverse associazioni. Ho sempre creduto fortemente nella democrazia partecipativa e voglio condividere il mio progetto di rilancio della Calabria con sindacati, movimenti, associazioni e persone che da sempre si battono per queste terre”.
De Magistris promette: “Allargherò le competenze dell’assessorato all’Ambiente, strategico per un rilancio del patrimonio naturale calabrese, e metterò le aree devastate dall’inquinamento al centro di un grosso progetto di bonifica e riqualificazione, legato alla valorizzazione del territorio e del mare, attraverso turismo sostenibile ed economia circolare. Ma centrale – continua – sarà anche il contrasto all’abbandono delle aree interne, impiegando un grande investimento umano ed economico per dare vita alla rigenerazione dei borghi e alle infrastrutture tecnologiche necessarie per connettere aree impervie con il resto del mondo. Senza dimenticare il contrasto al dissesto idrogeologico, la tutela e messa in sicurezza delle montagne, delle strade, dei viadotti e il sostegno alla cultura e all’artigianato. Il tempo dei castelli di vento promessi da chi ha saccheggiato la Calabria è finito. Ora tocca al popolo calabrese- conclude – che rappresenteremo con dignità e competenza”.