Catanzaro – Potrebbe aprire nuovi importanti filoni d’inchiesta la decisione di collaborare con la giustizia di Tommaso Rosa, 57 anni di Sellia Marina, imputato nel processo “Basso profilo”. Il processo con rito abbreviato è in corso davanti al Gup di Catanzaro nell’aula bunker di Lamezia Terme e riguarda un presunto sistema affaristico-mafioso che si dipana tra uomini d’affari di Catanzaro, imprenditori ed esponenti politici, tra i quali l’assessore regionale al Bilancio ed alle Politiche del personale, Franco Talarico.
Della decisione di Rosa di collaborare con la giustizia si è appreso nel corso dell’udienza di ieri. “Ho chiesto di essere sentito – ha detto Tommaso Rosa davanti al personale della Dia di Catanzaro – perchè intendo collaborare con la giustizia per togliermi un grosso peso di dosso”.
L’operazione venne condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro il 21 gennaio scorso. Indagate 85 persone (48 le misure cautelari) accusate a vario titolo di associazione mafiosa, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico.
Per Tommaso Rosa, il 14 settembre scorso, i sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo e Veronica Calcagno, nella loro requisitoria, avevano chiesto la condanna a 20 anni di reclusione.