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venerdì, 27 Settembre, 2024
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Assolto infermiere di psichiatria a Lamezia: non fu violenza sessuale

Assolto con la più ampia formula “perché il fatto non sussiste” l’infermiere Franco Pino, imputato nel processo penale celebrato per le violenze sessuali nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Lamezia Terme. E’ la Corte Suprema di Cassazione ad esprimere che è  inammissibile il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro verso la sentenza della medesima Corte che nel luglio 2019, accogliendo le tesi difensive sostenute dall’avvocato Gregorio Barba.

I fatti risalgono al 2007 quando diversi operatori sanitari sono stati coinvolti nella vicenda della presunta violenza sessuale a danno di due pazienti del reparto di psichiatria di Lamezia Terme. A quel tempo l’infermiere, Franco Pino, fu sottoposto a misura cautelare e tratto a giudizio per rispondere dei reati di violenza sessuale e di maltrattamenti nei confronti di due pazienti ricoverate in quel reparto. All’esito del giudizio di 1° grado, il Tribunale affermò la responsabilità penale di Franco Pino e lo condannò per entrambi i reati a lui contestati sul presupposto della ritenuta attendibilità e della capacità a testimoniare delle pazienti presunte vittime, di cui una costituitasi parte civile.

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La sentenza della Corte di Appello del 2012 ha assolto l’infermiere dal reato di maltrattamenti mentre confermò la condanna per violenza sessuale in danno dell’altra paziente. Su ricorso proposto dalla difesa, la Corte Suprema nel 2014 accertò un vizio processuale negli accertamenti psicodiagnostici conferiti ed espletati dai consulenti dell’accusa ed annullò l’anzidetta sentenza di condanna di appello con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello per un nuovo giudizio. Nel merito, riproponendo nella sostanza le medesime argomentazioni già sviluppate dalla precedente sentenza annullata dalla Corte di Cassazione, la Corte di Appello con sentenza del 2016 giunse a confermare la penale responsabilità dell’imputato per il reato di violenza sessuale.

Nel 2018 la Corte Suprema dichiara ulteriormente inutilizzabili le consulenze tecniche dell’accusa annullando quindi anche l’ultima sentenza di condanna rinviando ad altra Sezione della Corte di Appello per un nuovo giudizio. Si è così pervenuti all’ulteriore procedimento di appello, nel corso del quale è stato disposto un accertamento sulla capacità a testimoniare della presunta persona offesa, confermata dal perito d’ufficio ma motivatamente contestata dai consulenti della difesa. A conclusione, la Corte di Appello catanzarese con sentenza emessa nel luglio 2019 ha disatteso le richieste del Procuratore Generale e della parte civile di conferma della sentenza di condanna e, condividendo invece le tesi difensive svolte nell’interesse dell’imputato dall’avvocato Barba, all’esito di una attenta valutazione scientifica, di merito e delle prove valorizzate dal difensore ha assolto Franco Pino con la più ampia formula “perché il fatto non sussiste”.

Infine la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della pubblica accusa chiudendo la vicenda giudiziaria dell’uomo dopo 7 gradi di giudizio in 14 anni di procedimento penale che ha portato agli arresti e al rinvio a giudizio degli operatori sanitari del Reparto di psichiatria dell’Ospedale di Lamezia Terme.

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