Lamezia Terme – “Sulla vicenda Sacal la pentola a pressione è ormai esplosa e non sappiamo fino a che punto si spingeranno le conseguenze di una gestione fallimentare e segnata dalla totale assenza di trasparenza che, insieme ad alcune organizzazioni sindacali, in primis la FILT Cgil, abbiamo puntualmente e apertamente denunciato in questi anni”. Lo dichiara Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme.
“Come può il presidente Occhiuto uscirsene con dichiarazioni imbarazzanti come quella di ieri, come se fosse un qualsiasi cittadino che apprende dalla stampa cose di cui non ha mai sentito parlare? Ricordiamo al Presidente Occhiuto che è stato eletto il 4 ottobre e proclamato il 29 ottobre: dunque prima del termine ultimo per far valere il diritto di prelazione dei soci pubblici fissato al 4 novembre. Possibile che in un mese, dall’elezione alla proclamazione, Occhiuto non abbia voluto volerci chiaro su una vicenda che assume contorni sempre più drammatici, se, come trapela dalla stampa questa mattina, l’Enac avrebbe addirittura avviato il procedimento per la revoca della concessione alla Sacal e la proposta di nomina di un commissario per la gestione dell’aeroporto di Lamezia? Se questa prospettiva dovesse malauguratamente concretizzarsi, ci troveremmo di fronte all’ennesimo fallimento della politica calabrese che, nel giro di meno cinque anni, vede di nuovo la magistratura costretta a intervenire sulla gestione degli aeroporti. Ricordiamo a noi stessi, anzi ad Occhiuto, che in campagna elettorale e fino a poco più di un mese fa era in ticket con Spirlì per la presidenza della Regione, salvo poi ripensamenti della Lega, e soprattutto nella stessa coalizione di centrodestra: possibile che chi si candida alla guida della regione non sapesse nulla di una vicenda centrale della politica regionale quale la gestione del sistema aeroportuale?”
“È dalla primavera scorsa – ricorda Piccioni – che, inascoltati, abbiamo lanciato l’allarme sul rischio che la maggioranza Sacal finisse in mano ai privati. Due settimane fa abbiamo lanciato un ennesimo appello al presidente della provincia e sindaco Abramo, vista l’imminente scadenza del termine ultimo per esercitare il diritto di prelazione da parte dei soci, per scongiurare la privatizzazione della Sacal. I fatti ci stanno dando amaramente ragione e nessuno può dire di non sapere: non può dirlo Occhiuto, non può dirlo nessuno del centrodestra. E colpisce in tutta questa vicenda l’inspiegabile silenzio del sindaco Mascaro. Ad Occhiuto chiediamo, senza se e senza ma, un’operazione verità sulla Sacal. La si faccia ora prima che intervenga la magistratura. Com’è possibile che la Regione Calabria oggi arrivi a detenere appena il 7% del capitale della società? Cosa è successo in questi due anni? Dal presidente della Regione non ci aspettiamo sentimenti di amarezza né tantomeno denunce ad ipotetici ‘accordi senza però fare nomi e cognomi: vogliamo vederci chiaro, vogliamo sapere cosa è stato fatto in questi due anni dall’amministrazione di centrodestra sulla Sacal”.
“Al presidente Occhiuto chiediamo finalmente, nell’interesse dei cittadini calabresi e in primo luogo dei lavoratori Sacal, un atto di trasparenza e di verità sulla Sacal. È un requisito imprescindibile se davvero Occhiuto vuole dimostrare una reale inversione di tendenza. Altrimenti – conclude Piccioni – è il solito centrodestra ‘gattopardesco’ che non fa prefigurare nulla di buono per il futuro della nostra Regione”.