Cosenza – In considerazione del ricorso al rito abbreviato chiesto da Mario Occhiuto, la Procura della Repubblica del capoluogo bruzio, ha chiesto al Giudice per l’udienza preliminare del tribunale, Claudia Pingitore, la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per l’ex sindaco di Cosenza. Il processo si terrà il 28 febbraio davanti allo stesso Gup.
A Mario Occhiuto e agli altri indagati, vengono contestati i reati di peculato, truffa e falso per l’utilizzo di alcuni fondi spesa del Comune (per alberghi, cene e spostamenti) attraverso fittizie certificazioni di viaggi mai effettuati e che avrebbero causato un danno alle casse comunali di circa 85 mila euro.
La Procura cosentina, inoltre, ha chiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Cirò, ex componente dell’ufficio di gabinetto di Palazzo dei Bruzi (difeso dall’avvocato Francesco Chiaia), originariamente denunciato dallo stesso Occhiuto, Francesca Federico e Bruno Palermo, dipendenti del settore economato del Comune, difesi dagli avvocati Mario Ossequio, Paolo Guadagnuolo e Walter Perrotta. Il comune di Cosenza si è costituito parte civile con il patrocinio dell’avvocato Nicola Rendace. Pure la posizione dei tre imputati che procedono con rito ordinario sarà esaminata dal Gup il 28 febbraio.