Il boss di Gioia Tauro Giuseppe Piromalli, detto “Facciazza”, ha rilasciato una lunga intervista alle telecamere di Studio Aperto Mag. In un passaggio del colloquio, il capo ‘Ndrangheta ha dichiarato: «Per me la ‘Ndrangheta è un rispetto: se lei entra nel suo sistema giornalistico, lei senz’altro avrà rispetto perché avrà 30 anni in più rispetto a chi arriva dopo; rispetto vuol dire essere una persona, noi la definiamo educata, mentre voi lo definite rispetto, rispetto come se fosse qualcosa di prepotente, di imponenza, non è questo. È una cultura».
In un altro passaggio dell’intervista, Giuseppe Piromalli ha anche dichiarato: «Abbiamo votato per tutti, destra e centrosinistra. C’era l’elezione, qualcuno diceva ‘a chi appoggiamo, a tizio caio e sempronio, quello mi sembra più meritevole’. Abbiamo sempre appoggiato tutti. Non li abbiamo fatti vincere, li abbiamo solo appoggiati e siamo stati penalizzati, non porta bene».
Alla domanda sulla responsabilità del figlio Antonio indagato e condannato a Milano per associazione mafiosa, il boss ai microfoni di Studio Aperto Mag ha risposto: «C’è qualcuno che può dire ‘Antonio mi ha tolto un capello, mi ha minacciato’? Nessuno. Non è vero che era il capo controllore dell’Ortomercato di Milano. Antonio mandava olio in America, se qua non c’era la possibilità… Questo discorso dell’olio è solo che il venditore in America voleva una certa etichetta, Antonio gli disse ’tu mi paghi, io te la faccio’. L’unico errore che ha fatto Antonio sa qual è? Che è stato in Italia».