Le reinfezioni da Sars-CoV-2 mostrano “una crescita questa settimana. E’ un fenomeno che ormai caratterizza questa parte dell’epidemia” Covid, dominata dalla ‘famiglia’ Omicron. A segnalare l’aumento del numero di persone che si contagiano nuovamente col virus pur avendo un’infezione alle spalle è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in un video in cui commenta i dati principali del monitoraggio su Covid-19. Il grafico mostrato dall’esperto evidenzia la crescita osservata nell’andamento delle reinfezioni: se fino alla settimana prima erano a quota 3,5%, ora sembrano superare il 4%.
“L’epidemia è in lieve miglioramento – dice Brusaferro – La trasmissibilità, in diminuzione, continua ad essere al di sopra della soglia epidemica, ma si osserva una lieve riduzione dell’incidenza”. La raccomandazione resta comunque quella di “continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aerazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento”, e di “completare i cicli di vaccinazione e mantenere una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo”.
“Questa settimana – spiega – si conferma un trend in decrescita nel numero dei nuovi casi e l’incidenza nell’arco della settimana per 100mila abitanti è a 776 casi”. Anche l’indice di trasmissibilità Rt, “sia nel caso delle ospedalizzazioni sia nel caso dei pazienti sintomatici, mostra una decrescita”. “Il quadro europeo mostra una progressiva e lenta tendenza alla riduzione della circolazione” di Sars-CoV-2 “in diversi Paesi”, prosegue l’esperto. E infatti la curva appare “in decrescita o in rallentamento” in alcuni di questi Paesi. “Guardando all’Italia e al quadro regionale, quasi tutte le regioni segnano una decrescita, anche se soltanto iniziale. E solo alcune regioni segnano ancora una lieve crescita”.
LE FASCE PIU’ COLPITE – “Le fasce d’età più giovani, che hanno caratterizzato la crescita di quest’ultima fase” dell’epidemia di Covid-19, “sono in fase di decrescita, in particolare soprattutto le fasce d’età tra 10 e 19 anni e tra 20 e 29”, mentre “le fasce d’età più anziane”, over 50, “hanno una circolazione più limitata, ma ancora leggermente in crescita” sottolinea il presidente dell’Istituto superiore di sanità.
(Adnkronos)