La pandemia da Covid-19 ha esacerbato i problemi di disuguaglianza di genere esistenti, da tempo, nel mercato del lavoro italiano. A sottolinearlo, è Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, il quale, dimostra, da sempre un forte interesse per questo fenomeno complesso. La crisi del Covid-19, evidenzia Guzzi, ha generato una recessione globale senza precedenti storici, per ampiezza e diffusione, ed è stata decisamente la peggiore dal dopoguerra a oggi. La crisi, che ha risparmiato alcuni settori e ne ha colpiti altri, si è scaraventata, impetuosamente, sulle donne, che hanno pagato lo scotto più duro. Secondo la ricerca del FMI “She-Cession: The Employment Penalty of Taking Care of Young Children”, che ha analizzato da aprile a dicembre 2020 i dati mensili dell’occupazione negli Stati Uniti, è emerso che alcune donne, rispetto ad altre, sono state fortemente penalizzate.
Si legge, infatti, che le madri di bambini sotto i 12 anni e con livello di istruzione basso, rappresentano la tipologia di lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi. Non solo queste, ma anche le madri non laureate e quelle di colore. Queste, oltre ad aver perso il lavoro durante la pandemia, faticano, attualmente, a trovarne uno nuovo. La ricerca statunitense non si è limitata a rilevare problematiche presenti negli Stati Uniti, ma anche negli altri paesi, Italia compresa. Qui, la pandemia ha acuito, in modo severo, i divari preesistenti nel mercato del lavoro, primo tra tutti quelli di genere. I dati rilevati e pubblicati da Eurostat nel 2020 e quelli rilevati dall’Ispettorato del lavoro, continua Guzzi, sono allarmanti e davvero poco degni di un paese civile e moderno. Dati che riguardano soprattutto le donne e le madri, vittime di una cultura che continua a confinarle in ruoli e posizioni prestabilite. Le donne, prosegue Guzzi, hanno sempre dimostrato ingegnose capacità organizzative e collaborative. Molte sono riuscite ad ottenere meriti e posizioni di rilievo. Altre, purtroppo, continuano a pagare i danni di politiche inadeguate. A differenza del passato, conclude Guzzi, sono sicuramente più presenti anche nel mondo del lavoro e nelle istituzioni, ma il potere, inteso come potere decisionale e di leadership, resta per loro un miraggio.
Il fenomeno, sottolinea la dottoressa Catia Pulice, Amministratore Unico Di Al Business e Vicepresidente di Unilavoro PMI Modena, che merita scrupolosa attenzione, è strettamente connesso al ruolo che la donna ha sempre ricoperto, nonostante il notevole cambiamento culturale che si è concretizzato nel tempo. Particolarmente critici i dati relativi alle donne giovani e alle madri. Problemi significativi e imponenti, che esigono soluzioni adeguate e in tempi brevi. Come Associazione Nazionale, alcuni mesi fa, conclude Pulice, abbiamo presentato all’XI Commissione Lavoro del Senato, una serie di proposte che vanno dal costo della maternità a carico dello Stato al 100%, alle agevolazioni per le filiere che presentano, nel proprio organico, un numero significativo di lavoratrici, fino alla stipulazione di uno sgravio fiscale che incentivi l’assunzione di personale che sostituisca le lavoratrici in maternità . Siamo fiduciosi.