La filiale italiana del colosso tedesco della logistica e dei trasporti DB Schenker, che conta in Italia 1.400 dipendenti, 37 filiali e centinaia di milioni di euro di fatturato all’anno, finisce in amministrazione giudiziaria per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta.
A disporre il controllo giudiziario, in base all’art. 34 del codice antimafia, è stata la Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che ha accolto le richieste dei pm della Dda Silvia Bonardi e Paolo Storari dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza di Milano e dei carabinieri del comando provinciale di Como. Lo stesso provvedimento è stato applicato anche ad un’altra azienda, la Aldieri spa.
I provvedimenti sono il frutto di una indagine partita nell’aprile 2020, in piena emergenza pandemia, che avrebbe ricostruito i rapporti tra i dirigenti delle società interessate dai provvedimenti giudiziari e un’azienda, già colpita da provvedimento di misura interdittiva antimafia, riconducibile ad un soggetto condannato definitivamente per associazione mafiosa di matrice ‘ndranghetista e accusato di essere contiguo a una cosca del Vibonese.
In particolare, sulla base delle investigazioni svolte dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Como e delle indagini economico finanziarie effettuate dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, la Sezione Autonoma delle Misure di Prevenzione ha rilevato che alcuni dirigenti delle due società “avrebbero agevolato, in maniera quantomeno colposa o negligente, l’attività del soggetto condannato per associazione mafiosa e dell’azienda a lui riconducibile”.
Sono state eseguite anche perquisizioni locali e domiciliari, nelle provincie di Milano e Como, da parte delle polizie giudiziarie operanti.