7 anni, due film all’attivo e un premio David: questo l’inusuale curriculum di Swamy Rotolo, nata a Gioia Tauro e approdata di recente al mondo del cinema.
Tutto inizia grazie alla conoscenza tra la famiglia dell’attrice e Jonas Carpignano, regista italiano innamorato della Calabria che include Rotolo nel suo secondo film, A Ciambra (2017), ma è quattro anni dopo che ricoprirà il ruolo di protagonista nel terzo film di Carpignano, A Chiara, pellicola che desta l’attenzione di pubblico e critica trionfando persino a Cannes.
Nei giorni scorsi Swamy Rotolo è stata ospite della cinquantaduesima edizione del Giffoni Film Festival, dove abbiamo avuto il piacere di partecipare al suo workshop ed ascoltarla.
La relazione tra Rotolo e il suo ruolo si rivela particolare sin dall’inizio: avendo timore di
cimentarsi in questa esperienza, Rotolo ha raccontato di come lei e la sua famiglia fossero
restii ad accettare la proposta, ma il “mago” Carpignano è riuscito nel suo intento,
convincendoli. Il personaggio di Chiara è stato poi costruito su misura per Rotolo, infatti,
l’attrice ha dichiarato di aver recitato immaginando come lei stessa avrebbe reagito se si
fosse trovata nella situazione di Chiara.
A costituire un elemento fondamentale, è stata la presenza di Carpignano alla regia, che
Rotolo descrive come un fratello che, riuscendo a comprendere le sue emozioni durante le
riprese, le ha permesso di calarsi al meglio nel personaggio.
Date queste premesse, il risultato non poteva essere diverso da ciò che è stato: A Chiara si è rivelato un film capace di raccontare un tema doloroso per la Calabria, quello della ‘ndrangheta, attraverso uno sguardo e una rappresentazione realistici, sinceri ed empatici, infatti, Swamy Rotolo lo ha definito come “una storia d’amore tra una ragazza e suo padre”.
Al suo primo ruolo da protagonista e senza aver mai studiato recitazione, Rotolo è stata candidata ai David di Donatello 2022 come miglior attrice protagonista e, come ben sappiamo, ha vinto.
A proposito di ciò, racconta di quanto già l’essere candidata fosse stato per lei sorprendente, tanto da non aver poi preparato neanche un discorso in caso di vittoria.
Da queste parole, ad emergere è stato il ritratto di una giovane ragazza folgorata da una
passione e propensione che non credeva di avere e che ora intende esplorare con maggiore
consapevolezza, anche se si può dire che Rotolo ne abbia già da vendere, infatti, ha
affermato di non volere che il David costituisca il suo biglietto da visita.
Questa vittoria è ciò che per molte sue colleghe corona una carriera, mentre per lei è stato
l’inizio, e Rotolo non nega che ciò la spaventa: dal canto nostro, quello che ci auguriamo per Swamy Rotolo, anche in quanto calabresi, è che questa strada da lei appena intrapresa
possa rivelarsi “la sua”.
Intanto, ringraziamo lei e Jonas Carpignano per aver reso orgogliosa la nostra regione. Che
questo possa essere solo l’inizio.