Soverato (CZ) – Un’improvvisa grandinata, accompagnata da tuoni e fulmini e, poi, una scarica che ha centrato un uomo di 33 anni. E’ accaduto a Soverato, in provincia di Catanzaro, dove nel primo pomeriggio si è verificato il gravissimo episodio.
Secondo quanto si è appreso la scarica elettrica sprigionata nell’atmosfera, ha colpito una famiglia bergamasca ma di origini calabresi. L’uomo era vicino all’arenile, dove si trovava in compagnia del figlio di 6 anni, della moglie e della suocera.
Il trentatreenne si è accasciato sulla spiaggia ed è stato soccorso dal bagnino. Immediata la chiamata al 118 che ha raggiunto l’uomo. La situazione è apparsa subito grave ai sanitari che lo hanno trasferito nell’ospedale di Soverato dove sono state refertate ustioni e lesioni che hanno richiesto l’immediato ricoverato con prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro.
La moglie ed il figlio di 6 anni, in condizioni meno preoccupanti, sono stati ricoverati anche loro nel nosocomio del capoluogo. La suocera, invece, che ha riportato lesioni lievi, è stata medicata nell’ospedale di Soverato. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri. Illesi ma sotto shock gli altri bagnanti presenti, sorpresi, insieme alla famiglia, dal violento acquazzone che ha colpito la cittadina ionica.
“Siamo intervenuti tempestivamente – racconta il commissario del 118, nonché commissario dell’elisoccorso e direttore del pronto soccorso dell’ospedale soveratese, Cosimo Zurzolo – Gli operatori del 118, del pronto soccorso e gli anestesisti hanno lavorato in sinergia riuscendo a stabilizzare il paziente più grave, il bimbo, la mamma e la nonna in evidente stato di shock. L’uomo si trova in coma farmacologico ed è in prognosi riservata”.
Quando è scoppiato il temporale, i quattro hanno deciso di lasciare la spiaggia. Secondo le prime ricostruzioni del personale medico, sarebbe stato il bambino a essere colpito dal fulmine. Il piccolo era in braccio al padre e avrebbe fatto da conduttore per la scarica elettrica che si è poi diffusa sul corpo bagnato dell’uomo.