Il procuratore della Repubblica di Catanzaro e procuratore distrettuale antimafia, Nicola Gratteri smentisce categoricamente un suo eventuale coinvolgimento nella composizione del nuovo governo nazionale.
“Assolutamente no, nessuno me l’ha chiesto, io sono il felice procuratore di Catanzaro”- ha dichiarato all’agenzia Agi a margine di una cerimonia svolta oggi a Cassina dé Pecchi, in provincia di Milano, per ritirare la cittadinanza onoraria.
Non è la prima volta che il nome di Gratteri emerge quale possibile ministro per la casella del dicastero della Giustizia. Addirittura nel corso della formazione del governo presieduto nel 2014 da Matteo Renzi a stoppare la nomina di Gratteri fu l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il magistrato calabrese, insieme al giornalista-scrittore Antonio Nicaso, è in Lombardia per una iniziativa organizzata da Rete Antimafie Martesana. “In Lombardia c’è un abbraccio tra la ‘ndrangheta e l’imprenditoria ingorda del Nord. Qui in Lombardia c’è l’imprenditoria sana, che lavora e opera ed è traino dell’Italia, ma c’è anche una imprenditoria ingorda, senza scrupoli, il cui obbiettivo è quello di arricchirsi”, ha detto il procuratore antimafia.
“Siamo in Lombardia da due giorni in vari comuni della cintura milanese per, bontà loro, mi hanno conferito delle cittadinanze onorarie. Sono contento per questa vicinanza, affetto e solidarietà. Nel frattempo parliamo della presenza della ‘ndrangheta in Lombardia, che è sistematica e radicata ed è qui con la faccia pulita, nel senso che non uccide, non fa attentati, ma vende droga e con quei soldi sta cercando di comprare più attività commerciali possibili, sempre qui in Lombardia”.
“La ‘ndrangheta – ha proseguito Gratteri – è qui presente non solo per cercare di guadagnare ma anche di comandare. Nel momento in cui si relazione con la società incomincia anche ad essere collettore di voti, inizia ad essere presente nella gestione della cosa pubblica”.