Lamezia Terme – Sono in pieno svolgimento le indagini per risalire agli autori e alle motivazioni che hanno portato, nella notte del 3 novembre scorso in via Trento, all’incendio dell’automobile dell’avvocato Salvatore Cerra, noto penalista lametino. Le fiamme distrussero completamente la vettura (una Seat Cupra), danneggiarono anche un’altra auto parcheggiata, l’insegna e la saracinesca di un esercizio commerciale.
Le indagini, prontamente avviate dai carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme su delega della Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di appurare le fasi dell’incendio. Gli investigatori sarebbero anche riusciti ad individuare in Matteo Gaetano, di 44 anni, la persona che quella notte si sarebbe aggirato con un monopattino nei pressi del luogo dellāincendio. Secondo quanto si apprende, inoltre, gli altri indagati (da stabilire la loro personale posizione penale) sono G.G., 39 anni; Giuseppe Mastroianni, 42 anni; F.P., 40 anni e Antonio Larussa, 47 anni, quest’ultimo avvocato del foro di Lamezia Terme.
Nelle ultime ore, al fine di espletare gli accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura, sono stati sequestrati i tre cellulari di Giovinazzo, Mastroianni e Gaetano al fine di estrapolare i dati (di posizione e comunicazione) contenuti. L’ipotesi di reato che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque ĆØ di aver “cagionato, in concorso, lāincendio dellāautovettura Cupra di proprietĆ dellāavvocato Cerra”.
Il procedimento, allo stato, ĆØ nelle fase delle indagini preliminari.
Lāavvocato Antonio Larussa scrive:
āLāinfamante e ingiusta accusa che mi viene mossa mi butta nello sconforto, ma non mi fa abbassare la testa. Ho giĆ chiesto di essere sentito dal pm al fine di avere contestati gli elementi di prova che hanno portato alla mia iscrizione nel registro degli indagati per il delitto di concorso in incendioā.
āPurtroppo debbo constatare con amarezza lāatteggiamento di chi in questo momento dovrebbe essere superpartes ed invece di attendere le evoluzioni, anticipa giudizi di colpevolezza che potrebbero risultare smentiti in breve tempo. Elucubrazioni colpevoliste inquietanti ed aberranti da parte di chi dovrebbe tutelare e massimizzare il giusto percorso dellāaccertamento giudiziario il cui epilogo porterĆ alla veritĆ ā.
āVeritĆ che farĆ emergere la mia estraneitĆ , ma che non potrĆ mai risarcirmi delle vessazioni morali e psicologiche che si stanno ritorcendo negativamente su di me e sui miei familiari. Io vado avanti per la mia strada, evitando di prendermi cura di chi, magari accecato da gelosie professionali, vaneggia con deliranti insinuazioniā.