Il tribunale di Firenze, su proposta della Dda fiorentina, ha emesso un decreto di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 4 anni, e di confisca dei beni per oltre 5 milioni di euro nei confronti di un imprenditore di origini calabresi che secondo la procura “legato alle cosche ‘ndranghetiste Gallace di Guardavalle e Grande Aracri di Cutro”.
Il decreto di confisca ha raggiunto anche alcunii familiari dell’imprenditore. Beni sono stati sequestrati a moglie e figli. Tra depositi, auto, conti, mezzi, si tratta di un’operazione da cinque milioni di euro.
La DDa ha coordinato le indagini, che sono state portate avanti da più articolazioni dei Carabinieri e della Dia fiorentina: fra queste, Noe, forestale, Ros sezione anticrimine, Polizia giudiziaria. Il tribunale si è attivato per mettere in sicurezza i depositi confiscati.
Gli stabilimenti che facevano capo alla ditta Lerose, a Pontedera e Bucine, sono centrali nell’inchiesta denominata “Keu”, sullo sversamento di fanghi tossici provenienti dagli scarti delle concerie. Proprio nel sito di Pontedera la prossima settimana inizierà l’operazione di rimozione dei rifiuti annunciata dalla Regione. Poi, sarà la volta dello stabilimento di Bucine.