Il Gup distrettuale di Catanzaro ha deciso di rinviare a giudizio, con l’accuse di usura, estorsione e minaccia, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose, L.G., 70 anni, e R.T., 39 anni, entrambi di Cropani; C.T., 37 anni, e A.C., 30 anni, di Catanzaro.
I fatti sarebbero avvenuti a Cropani: L.G. e C.T, avrebbero consegnato circa 2mila ad un imprenditore, oggi testimone di giustizia, richiedendo 300 euro al mese a titolo di interesse. C.T. poi, avendo acquistato un ulteriore credito di 4mila euro vantato da un’altra persona nei confronti dello stesso imprenditore, avrebbe preteso la consegna da parte di quest’ultimo, a titolo di interesse di una somma complessiva maggiorata, non più di 300 ma di 900 euro. L’imprenditore non avrebbe restituito l’importo nei termini richiesti: in alcuni casi avrebbe dato 600 euro, in altri 400 e in altri ancora 250 e in un’occasione, secondo le ipotesi accusatorie, un assegno bancario di mille euro e C.T. avrebbe fatto firmato alla compagna della vittima ben 36 cambiali dell’importo di 900 euro ciascuna.
C.T. e A.C. avrebbero, dunque, estorto denaro alla vittima con mezzi non proprio diplomatici. Il primo ha cominciato con minacce continue alla vittima ed è arrivato addirittura alle mani: gli ha scagliato contro un tavolo e poi, insieme al secondo, mentre la vittima era a terra, lo avrebbe costretto ad onorare il debito usuraio secondo i suoi accordi. A seguito dell’aggressione la vittima ha riportato contusioni multiple, un’escoriazione alla piramide nasale, trauma alla regione lombare destra e all’ emitorace sinistro, nonché un trauma cranico facciale. Secondo le ipotesi accusatorie poi, mentre questi si trovava al Pronto Soccorso, R.T. avrebbe contattato la compagna della vittima per costringere la vittima a non sporgere denuncia. Tutti reati aggravati dalla mafiosità: gli imputati avrebbero, infatti, agevolato la cosca di ‘ndrangheta della famiglia Tropea. Il processo nei loro confronti inizierà il prossimo 12 aprile.
