“Sono decine gli episodi di violenza che nel 2022 gli agenti calabresi di Polizia Penitenziaria sono stati costretti a subire all’interno degli istituto di pena. Ma c’è un dato ancora più allarmante: di questi dati non c’è una traccia scritta e ciò che riusciamo a desumere è solo ed esclusivamente attraverso le notizie stampa che emergono. Moltissimi sono i casi che non emergono e che dunque restano nascosti all’opinione pubblica e agli operatori del settore”.
La segreteria regionale della Funzione Pubblica della Cgil ritorna sul tema della sicurezza su un posto di lavoro delicato e strategico: le carceri calabresi. “Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Palmi, Vibo Valentia, Rossano, Castrovillari non cambia. Ogni istituto penitenziario è spesso il teatro di violenza psicologica e fisica che si ripercuote su chi ogni giorno compie il proprio difficile compito e che rischia la propria incolumità.
A seguito di un’altra aggressione subita dagli agenti, nelle settimane scorse abbiamo chiesto al Dap un incontro urgente per confrontarci sulle misure da intraprendere per alleggerire il carico e studiare misure che diano sicurezza e tutela ai lavoratori. Dopo oltre 20 giorni nessuna risposta è ancora arrivata. Oggi andiamo avanti e continuiamo a richiedere un incontro con i vertici del Dap per affrontare seriamente il fenomeno della violenza nelle carceri calabresi. Inoltre, c’è da evidenziare che nessun sindacato o associazione è in grado di analizzare quanto accade negli istituti per un semplice motivo: il Ministero della Giustizia non fornisce i dati dei singoli episodi o dei casi che riguardano ogni istituto. Chiediamo al ministro Nordio di invertire questa tendenza e produrre, almeno annualmente, una rendicontazione puntuale sulle violenze nelle carceri”.