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venerdì, 7 Febbraio, 2025
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Strage migranti in Calabria, spunta fonogramma aereo Frontex diretto al centro soccorso marittimo di Roma

Ad alimentare interrogativi sui “mancati” soccorsi in mare è anche un twitter del giornalista Sergio Scandura, che pubblica l’immagine di un fonogramma inviato 16 ore prima dell’avvistamento del barcone da parte dell’areo Frontex dal Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di Roma a tutte le navi in transito nello Ionio con l’invito a segnalare l’eventuale presenza di imbarcazioni in difficoltà.

Intanto un’indagine, che verte sul naufragio del barcone e non sulla catena dei soccorsi, ma che analizzerà anche come sia stata gestita tutta la vicenda, dal momento dell’avvistamento effettuato da un aereo Frontex alla tragedia, è stata aperta dal Procuratore capo di Crotone Giuseppe Capoccia. I reati ipotizzati, specifica il magistrato, sono omicidio colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma ciò non toglie che la Procura intenda comunque accendere un “faro” anche sulla gestione dei soccorsi.

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“Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare e che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili”, spiega all’ANSA. Sull’efficacia dei mezzi navali di Guardia di finanza e Guardia costiera di Crotone ad affrontare un mare forza 4 – come quello di domenica mattina – il giudizio del procuratore si allarga ad una considerazione generale che, ovviamente, non fa parte delle indagini. “Qui – spiega – mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana”.

La fascia ionica calabrese, dice il magistrato, “dovrebbe essere il fiore all’occhiello per questo tipo di interventi e questo non avviene per mancanza di uomini e mezzi. Bisogna attrezzare questi uffici. Siamo una piccola provincia che regge uno scontro che dovrebbe riguardare l’Italia ma anche tutta l’Europa”.
Capoccia però, evidenzia anche che un eventuale abbordaggio per un trasbordo con mare grosso è altamente pericoloso e ricorda l’episodio avvenuto anni fa nel canale d’Otranto quando una nave militare venne in contatto con un barcone provocandone l’affondamento. In ogni caso, la Procura sta “acquisendo tutti i dati, poi il pm che procede tirerà le somme. Di certo c’è che la barca, di sua volontà, non si stava dirigendo verso il porto di Crotone”.
Nella vicenda c’è anche la stranezza di una telefonata internazionale che sarebbe giunta poco prima del naufragio al Comando del Gruppo aeronavale della Guardia di finanza, in un inglese talmente stentato che solo per l’intuito degli operatori aveva portato all’allertamento delle unità di terra nella zona della tragedia. Su questo aspetto il procuratore Capoccia parla di “una strana triangolazione.

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