Si vedeva “solo una persona visibile sulla coperta della nave” e l’imbarcazione “risultava navigare regolarmente a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità“. E’ questo che hanno fatto sapere, dopo molte ore di assoluto silenzio, dalla Guardia costiera italiana in merito al naufragio di domenica del barcone di migranti nel crotonese.
La descrizione è quella ripresa la sera di sabato 25 febbraio da un velivolo di Frontex – l’Agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere – che ha avvistato l’imbarcazione. Il velivolo Frontex – prosegue la nota del Comando generale delle Capitanerie di Porto – inviava la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di law enforcement, informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale Operativa della Guardia costiera di Roma. A seguito di tale segnalazione, la Guardia di Finanza comunicava l’avvenuta attivazione del proprio dispositivo, già attivo in mare, per intercettare l’imbarcazione.
Una versione che, però, viene in parte contraddetta dall’Agenzia europea della guardia costiera che fa sapere di aver individuato, con un aereo che sorvegliava l’area italiana di ricerca e soccorso nell’ambito dell’operazione ‘Themis’, “un’imbarcazione pesantemente sovraffollata” e di aver informato le autorità italiana. “Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”, spiega all’Ansa il portavoce di Frontex. E aggiunge: “L’imbarcazione, che trasportava circa 200 persone, stava navigando da sola e non c’erano segni di pericolo. Le autorità italiane hanno inviato due motovedette per intercettare l’imbarcazione, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno costrette a rientrare in porto”.