Sono oltre trentamila le persone coinvolte regolarmente nelle attività delle organizzazioni del terzo settore nella provincia di Cosenza. Di questi, il 39% sono giovani fino ai 30 anni e il 52% donne. Sono alcuni dei dati dell’indagine condotta dall’Università della Calabria sugli enti del terzo settore che operano nella provincia cosentina, presentati nel corso dell’evento inaugurale di Cosenza capitale italiana del volontariato 2023.
“L’obiettivo è far parlare il volontariato – ha sostenuto Chiara Tommasini presidente CSVnet – non solo per ringraziare quanti sono impegnati, per il loro lavoro quotidiano, ma per donare loro, pubblicamente, il giusto valore come protagonisti attivi della comunità. I dati rispecchiano quanto sia fondamentale il lavoro dei volontari e delle associazioni nel supportare i cittadini con maggiori difficoltà”.
L’intento del CSV Cosenza, che coordina tutte le attività di Cosenza Capitale è, infatti, quello di rendere protagonisti i volontari, le associazioni e tutto il bello offerto dalle comunità locali e dal terzo settore. Cosenza e la sua provincia hanno dimostrato di essere una realtà vivace e solidale grazie al lavoro svolto quotidianamente da oltre mille e 200 enti di terzo settore impegnati principalmente in ambito sociale. Un universo in movimento che è riuscito a portare sul territorio, lo scorso anno, grazie alla capacità di rispondere adeguatamente a bandi e avvisi, ben 9 milioni e 500 mila euro.
“Tutto questo lavoro costante negli anni – ha sottolineato Gianni Romeo, presidente del Csv Cosenza – ha generato cambiamento e vogliamo raccontarlo. Cosenza capitale italiana del volontariato 2023 rappresenta per noi un laboratorio di innovazione sociale per dare ancora più forza e spinta al volontariato cosentino e calabrese, per accendere i riflettori sulla Calabria positiva e solidale e per intessere relazioni a livello nazionale e locali con le istituzioni affinché il ruolo del volontariato venga riconosciuto e valorizzato”.
(Ansa)