Esattamente oggi, il 17 Giugno 1970, andava in scena la semifinale mondiale tra Italia e Germania dell’Ovest. La gara, terminata 4-3 (dopo i tempi supplementari) per gli azzurri, passò alla storia come “la Partita del secolo”. Città del Messico, stadio Azteca, ore 16.00, a circa 2.200 m d’altitudine, il fischio d’inizio dell’incontro da parte dell’arbitro di casa Arturo Yamasaki. La Germania dell’Ovest, arriva alla semifinale dopo la vittoria contro l’Inghilterra rivendicando, in qualche modo, la sconfitta nella finale del mondiale precedente. L’Italia, invece, campione d’Europa in carica, dopo aver liquidato per 4-1 i padroni di casa. Entrambe le squadre vantano campioni di altissimo livello tra i titolari: Facchetti, Mazzola e Riva da una parte, Beckenbauer (da molti considerato il difensore più forte di sempre) e Gerd Muller dall’altra. Panchina iniziale per il pallone d’oro Gianni Rivera.
La gara inizia in discesa per gli azzurri: passano solo 8 minuti, infatti, e la nazionale di ct Valcareggi passa in vantaggio con Boninsegna. Dopo la rete dell’1-0, l’Italia gioca una gara attendista, con un “catenaccio all’italiana” criticato da molti nel corso degli anni, senza correre particolari rischi e, anzi, non vedendosi concedere ben 3 calci di rigore. Quando la partita sta per volgere al termine e il traguardo della finale sembra sempre più vicino, arriva la beffa. Due minuti e mezzo oltre il 90esimo, infatti, ecco il pareggio della Germania dell’Ovest con Schnellinger, allora in forza al Milan. Il goal del difensore tedesco sarà il primo, e unico, con la selezione del suo paese.
Supplementari dunque, i 30 minuti che entrano nella leggenda. Pronti e via, vantaggio tedesco con Muller dopo soli 4 minuti. Ne passano altri 4 e arriva il pareggio azzurro con Burgnich, abile a sfruttare un grave errore difensivo della retroguardia avversaria. Ad un minuto dal termine del primo tempo supplementare l’Italia trova il goal del vantaggio con Riva. Nel secondo tempo supplementare, i tedeschi non si arrendono e pareggiano nuovamente i conti con il tuffo di testa di Muller al 110′. Un goal che potrebbe spezzare le gambe chiunque, ma non alla nostra nazionale. Non passa neanche un minuto, infatti, e c’è il goal del 4-3 azzurro. Dopo una super azione corale in cui i tedeschi non capiscono quasi nulla, Boninsegna serve l’accorrente Rivera libero al centro dell’area che, di piatto, supera l’estremo difensore avversario. Apoteosi azzurra e finale mondiale, 32 anni dopo l’ultima volta. La finale poi, vedrà l’Italia sconfitta per 4-1 contro il favoritissimo Brasile di Pelè.
Giuseppe Notarianni