E’ stato ritrovato in un terreno ubicato in Via Inghilterra, a Crosia-Mirto, in provincia di Cosenza. Legato a catena, privo di vita, nei pressi di un casolare. A fianco del corpicino del povero cane nemmeno una ciotola con un po’ d’acqua per assicurargli un minimo di sostegno durante i giorni di terribile caldo e afa. Probabilmente il povero animale, di taglia medio-piccola, ĆØ morto di stenti e di sete per il caldo e il sole cocente di questi giorni estivi. L’associazione ‘Gaia Animali & Ambiente’ ha depositato esposto-denuncia, redatta dall’avvocato di ‘Gaia Lex Cosenza’, Francesca Scoleri, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza.
“Chiediamo la punizione di chi ha lasciato un cane legato a catena, sotto il sole cocente, senza cibo nĆ© acqua nĆ© riparo”, dichiara il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer. “L’abbandono di animali domestici ĆØ un atto di crudeltĆ e ignoranza”, sottolinea Meyer, “e rappresenta una violazione delle leggi di tutela degli animali. I responsabili di tali atti incresciosi devono essere perseguiti e condannati con severitĆ , in modo da servire da deterrente per coloro che pensano di trattare gli animali con disprezzo”. Il Codice Penale italiano ĆØ chiaro e cosƬ recita: “Chiunque, per crudeltĆ o senza necessitĆ , cagiona la morte di un animale ĆØ punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
L’associazione Gaia Animali & Ambiente, con l’avvocato Scoleri, si costituirĆ parte civile nell’eventuale processo. “Vogliamo restituire un po’ di dignitĆ al povero cagnolino. Nel 2023 un essere vivente non puĆ² essere trattato peggio di una ciabatta”, conclude Meyer.