E’ stata la segretaria nazionale del Partito democratico, Elly Schlein, a chiudere la Festa dell’Unità dal palco di Vibo Valentia.
Elly Schlein torna a rilanciare la proposta del salario minimo: “Sono felice che come Pd abbiamo insistito e siamo riusciti a dare vita a una proposta unitaria con le altre opposizioni. Noi dobbiamo prendere per mano chi fa più fatica, rafforzando la contrattazione collettiva e spazzando via i contratti pirata” ha continuato Schlein. Poi sul lavoro giovanile: “Oggi ci sono mestieri che 10 anni fa non esistevano, per essere credibili servono tutele per il lavoro digitale”.
Un passaggio del comizio anche sullo stop al reddito di cittadinanza. “Hanno comunicato il taglio con un sms, è una scelta ideologica – ha dichiarato la numero 1 dem – chi ha perso il sussidio, che magari serviva per pagare l’affitto, ora è andato a bussare ai Comuni che hanno i servizi sociali sotto finanziati. La povertà non è una colpa individuale, come vogliano far credere, ma una grande responsabilità sociale”.
“Il Partito Democratico sta conducendo una battaglia in tutto il Paese perché nella Manovra vengano stabiliti maggiori finanziamenti in favore della sanità pubblica. Perché non è giusto vedere tagli dei servizi alle persone e liste d’attesa infinite” ha detto ancora Schlein e sull’autonomia differenziata: “E’ un progetto che vuole dividere ulteriormente un Paese che invece ha tanto bisogno di essere ricucito”.
Critiche da Schlein alle modifiche al Pnrr. “Il governo abbandona il Sud. Hanno comunicato le modifiche ad agosto tagliando i finanziamenti ai Comuni che stavano lavorando bene”. E su Giorgia Meloni: “Non tutte le leadership femminili sono femministe. Non ci serve a niente una premier donna che non si batta per aumentare i diritti delle donne che partono da una condizione di partenza svantaggiata”. Poi l’appello: “Approvare subito un congedo paritario pienamente retribuito di tre mesi per sostenere l’occupazione femminile”.
Parlando di immigrazione che in queste ore vede anche la Calabria interessata da sbarchi continui e difficoltà nel sistema d’accoglienza. “Hanno fatto un decreto che hanno chiamato ”Cutro” ma io mi rifiuto di chiamarlo così perché ci vuole rispetto per chi ha perso la vita in quella tragedia – ha detto Schlein – Io lo chiamo “decreto Meloni”, un provvedimento che rende più difficile salvare le vite in mare. Stanno violando gli obblighi del diritto internazionale – ha aggiunto la segretaria dem – ma a Bruxelles non fanno sentire la loro voce, non riescono a dire ai loro alleati populisti che c’è bisogno di solidarietà tra i Paesi europei per l’accoglienza”.