(Adnkronos) – "Leggo sempre le recensioni, ne tengo conto, ma non rispondo mai, soprattutto quando sono anonime". E' quanto dichiara all'Adnkronos Cristina Bowerman, illustre chef, una stella Michelin, dopo la morte della ristoratrice Giovanna Pedretti. "Nessuna intenzione di interloquire con coloro che lanciano ingiurie, minacce, che diffamano e calunniano. Occorre una legge che ci tuteli, che dia la possibilitĆ di rintracciare chi attacca e offende, che regolamenti l'universo dei social". Ā
Nessun interesse nei confronti delle recensioni, pubblicate sui social. Ritornando con l'Adnkronos sul caso della morte della ristoratrice Giovanna Pedretti, lo chef palermitano Filippo La Mantia spiega di non prestare particolare attenzione a quello che succede in rete. "SarĆ² sincero – afferma- alla tenera etĆ di 64 anni, dopo 32 anni di lavoro, dei social non me ne ĆØ importato mai nulla. Soltanto una volta, molti anni fa, risposi a una cliente che scrisse delle assurditĆ . Non ho mai avuto l'ansia della prestazione per le recensioni sui vari siti".Ā "Da lƬ in poi, perĆ², non me ne sono mai occupato perchĆ© il fatto che le recensioni siano anonime, o siano firmate da nomi che non corrispondono alla realtĆ , fa il gioco di chi le scrive o di chi vuole colpire anonimamente. Mi rendo conto poi, purtroppo, che ci siano elementi molto piĆ¹ sensibili e vulnerabili e altri, tra cui mi colloco anch'io, piĆ¹ corazzati. Per conto mio, sono concentrato su quello che faccio e su quello che ogni giorno vedo nel ristorante e sui risultati che ho", conclude La Mantia.Ā "I social? Per il Paese un'arma di distruzione di massa. Si scrivono stronz… e le persone non sanno quello di cui stanno parlando. E' una vergogna. Bisogna bloccarli. Giovanna Pedretti aveva dato la vita per portare avanti il suo locale. Sappiano tutti come ĆØ andata a finire" ha detto lo chef Gianfranco Vissani. E aggiunge: "Mia madre mi diceva sempre 'si ferisce piĆ¹ di penna che di spada'. E cosƬ sta accadendo. Chi attacca, critica, giudica, non si rende conto di quello che fa. E fa male. Basta guardare al caso di Chiara Ferragni. Ci prendono tutti in giro".Ā "Seguo pochissimo i social, ho una persona che se ne occupa, ma per carattere e convinzioni profonde ho deciso di non rispondere per non innescare reazioni a catena. Mi prendo comunque i miei tempi, mi consulto anche con i miei legali, ma la risposta ĆØ sempre la stessa. Non passo mai al contrattacco, anzi al contrario tifo sempre per il dialogo, se necessario", dice all'Adnkronos lo chef stellato Antonello Colonna. Secondo lo chef il mondo dei social ha cambiato il rapporto con il lavoro, il modo di rapportarsi al cliente. "In generale – spiega – preferisco il silenzio. Lo ripeto, meglio non replicare. Si dĆ due volte la notizia".Ā "Non replico ai social, ma il confronto se costruttivo puĆ² essere anche positivo. PuĆ² accadere con i nostri clienti. Diversamente quando notizie importanti si apprendono via web, ĆØ accaduto allo chef francese Bernard Loiseau: si uccise dopo che alcuni giornali avevano ventilato l'ipotesi di un declassamento da parte della Guida Michelin", dichiara all'Adnkronos lo chef Alessandro Circiello, volto noto dei programmi Rai, presidente della Federcuochi-Lazio. E aggiunge: "Ho molti followers e il confronto con loro ĆØ sempre positivo anche per crescere nel nostro lavoro, per migliorare. Do consigli, suggerisco piatti e ricette sempre attraverso dialoghi costruttivi". "Non nascondo comunque – conclude Alessandro Circiello – che quello che viene scritto sui social, se positivo, dĆ prestigio alle nostre aziende, sostenendole anche dal punto di vista economico".Ā —[email protected] (Web Info)
Social, like e recensioni: da Bowerman a Vissani, la parola agli chef
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