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domenica, 1 Dicembre, 2024
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VIDEO-Infiltrazioni delle ‘ndrine Nirta e Pelle negli appalti torinesi: 9 persone arrestate

Nelle scorse ore, i carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato 9 persone per i reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, ricettazione e detenzione illegale di armi. Tre sono finite in carcere, altre sei ai domiciliari. Si tratta di una cellula della ‘ndrangheta che operava con infiltrazioni negli appalti del Torinese.

Le indagini, condotte tra il 2014 e il 2021, si sono concentrate su unā€™articolazione territoriale della ā€˜ndrangheta operante in Brandizzo, Torino e provincia, emanazione delle ā€˜ndrine Nirta e Pelle originarie di San Luca, documentando come il sodalizio, caratterizzato dalla tipica struttura mafiosa, abbia operato con sistematico ricorso allā€™intimidazione nei rapporti con i concorrenti e offerta di protezione a vittime di atti estorsivi, infiltrandosi nellā€™economia legale di questo territorio attraverso aziende di edilizia e trasporti, riconducibili al gruppo criminale, che hanno ricevuto, almeno a partire dallā€™anno 2014, commesse da appaltatori operanti nel settore autostradale e nella realizzazione delle grandi opere per svolgere lavori di manutenzione del manto autostradale e movimento terra nella provincia di Torino.

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Due soggetti, individuati quali vertice del sodalizio mafioso e direttamente coinvolti nei lavori sopra indicati, sono stati raggiunti dalla misura cautelare della detenzione in carcere, al pari di un terzo soggetto partecipe della stessa articolazione territoriale, mentre un quarto soggetto, figura di vertice di una societĆ  controllata da una concessionaria del servizio autostradale, garantiva alle imprese riconducibili allā€™associazione risorse economiche ed appalti, ĆØ stato raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Ulteriori cinque misure cautelari domiciliari sono state emesse per reati di estorsione, ricettazione e detenzione illegale di armi. Il giudice ha inoltre disposto, nei confronti di altri sette indagati, il sequestro preventivo di somme di denaro oggetto di riciclaggio, provento di un traffico illecito di rifiuti.

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