“Vado avanti dritto e conto che entro i 30 giorni la società Stretto di Messina dia le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l’obiettivo, lo ribadisco, è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024. Conto che l’Italia possa essere un modello di sviluppo e crescita e di ingegneria”. Lo ha ribadito il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, intervenendo all’iniziativa sui contratti pubblici, organizzata da Confcooperative Lavoro e servizi, parlando del Ponte sullo Stretto. Sull’azione di governo, il vicepremier ha sottolineato che “fopo 18 mesi facciamo un resoconto delle cose fatte e una pianificazione delle cose da fare, perché mancano ancora tre anni e mezzo e questo governo ha tutta l’intenzione di arrivare a fine legislatura senza cambi di guida o casacca. E questo è già rivoluzionario”.
Sul Ponte proseguono le prese di posizione contrarie da parte delle opposizioni. “Sull’opera abbiamo detto molto, sulle tante criticità, sulle modalità con cui il ministro delle Infrastrutture ha riesumato un progetto che non aveva mai superato il vaglio della compatibilità ambientale con una serie di forzature procedurali e legislative, cercando di aggirare le norme vigenti. Un progetto che sta avendo già oggi una serie di impatti gravissimi sul territorio e che non rappresenta una soluzione ai gravi problemi infrastrutturali della Sicilia e della Calabria. Le criticità le abbiamo rappresentate nel documento depositato dal Partito Democratico e hanno trovato conferma nelle osservazioni che ieri sono state presentate dalla Commissione di Via-Vas. Osservazioni in qualche modo avallate dallo stesso governo, cioè dal ministero dell’Ambiente”, ha sottolineato la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga.
“Questa è una dimostrazione – ha aggiunto – del fatto che le nostre preoccupazioni hanno un fondamento che nemmeno la protervia e l’arroganza del ministro Salvini possono superare. Questo progetto è sbagliato, è pericoloso per come viene sviluppato e portato avanti e noi crediamo che debba essere messa in campo un’azione di ferma opposizione con tutti gli strumenti. Il Pd si affianca alla battaglia delle associazioni ambientaliste”.
“Le 239 richieste di integrazione al progetto del Ponte sullo Stretto sono ben più di un’opposizione ideologica, come Salvini ha sempre sostenuto. Sono la. consapevolezza tecnica, scientifica, ambientale, che quel progetto è da rivedere completamente. Il progetto è vecchio, del 2012, ben 12 anni fa: come si poteva pensare di applicarlo oggi senza verifiche puntuali? È folle e ideologico l’atteggiamento di chi vuole proseguire su quella strada, spendendo già centinaia di milioni di soldi pubblici, costruendo poltronifici, illudendo che lo sviluppo del Sud possa passare attraverso un’opera faraonica e sbagliata. Sicilia e Calabria hanno grandi carenze infrastrutturali, si parta da lì e non dalla propaganda elettorale”, ha rimarcato invece il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5s).