Uno scarico di reflui fognari depurati con valori fuori tabella e dati incompleti o inesatti del registro di carico e scarico dei fanghi da depurazione: queste le irregolarità accertate dai carabinieri in alcuni depuratori tra i comuni di San Nicola Arcella e Scalea. Le disfunzioni sono emerse nell’ambito di controlli interforze svolti in tre impianti tra i due comuni dell’Alto Tirreno cosentino, oltre che in alcune vasche di raccolta reflui a servizio di parchi condominiali. Personale dell’Agenzia ambientale della Regione Calabria (Arpacal) ha effettuato campionamenti “allo scopo – viene spiegato – di intercettare eventuali flussi inquinanti e pianificare, in prospettiva futura, ulteriori mirati controlli”. Sottoposto a controllo 3 depuratori, 4 aziende zootecniche, 11 stabilimenti balneari, 1 cantiere edile, 5 vasche di raccolta reflui di altrettanti parchi condominiali, 1 cementificio e 1 autodemolitore. Deferite in stato di libertà 3 persone, ovvero l’amministratore unico di una ditta che aveva allestito un cantiere per la ristrutturazione di un’abitazione privata, il proprietario di quest’ultima e il direttore dei lavori per plurime violazioni della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver costruito senza specifiche autorizzazioni in un’area con vincolo paesaggistico e sismico. L’abitazione è stata anche sottoposta a sequestro. Nell’ambito di quest’ultimo controllo è stata verificata anche la presenza di 3 lavoratori non regolarmente assunti. Sono state elevate sanzioni per un totale complessivo di circa 112mila euro, mentre in altre strutture controllate non sono emerse irregolarità di alcun tipo.
In merito, il sindaco di San Nicola Arcella Eugenio Madeo ha detto: “Ho verificato con dipendenti comunali e la ditta che gestisce i nostri impianti e in uno di essi le forze dell’ordine hanno riscontrato alcune irregolarità nella tenuta dei registri di carico e scarico dei fanghi, che saranno oggetto di approfondimento. “Ci teniamo molto alla qualità della depurazione – ha aggiunto – consapevoli delle ripercussioni che essa ha sul mare. Da due anni, l’amministrazione comunale ha avviato un’operazione trasparenza: chiunque, residente o turista, può chiedere in qualsiasi momento di accedere ai nostri impianti di depurazione per effettuare campionamenti e conseguenti analisi presso i laboratori che ritengono opportuni, purché siano autorizzati.
Inoltre – ha concluso – abbiamo di recente rifatto l’intera condotta in mare delle acque depurate, per 700 metri, grazie a fondi regionali”.
Il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, ha reso noto di non aver avuto alcuna comunicazione in merito ai controlli delle forze dell’ordine e che avvierà “appena possibile le necessarie verifiche in merito con il personale addetto”. I controlli sono avvenuti nell’ambito di servizi mirati ad accertare la violazione di leggi in materia ambientale, in particolare a danno dell’ambiente marino, e di sicurezza alimentare e sui luoghi di lavoro. Alle operazioni hanno partecipato carabinieri (Scalea), carabinieri forestali (Scalea e Cetraro), ispettorato del lavoro, antisofisticazione e sanità (Cosenza), guardia costiera (Maratea) con il supporto specialistico di personale Arpacal.