I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una persona fisica, giĆ condannata per il reato di associazione di tipo mafioso. Con il decreto ĆØ stato disposto il sequestro della somma di denaro nonchĆ© di beni e/o altre utilitĆ nella disponibilitĆ dellāindagato per un importo di oltre 170.000 euro. Il provvedimento ĆØ scaturito da accertamenti svolti dāiniziativa dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Parma circa il rispetto della normativa antimafia da parte dei soggetti aventi precedenti penali specifici e residenti in provincia. In effetti, l’attuale normativa antimafia impone alle persone condannate con sentenza definitiva per reati di particolare gravitĆ lāobbligo di comunicare, per dieci anni ed entro trenta giorni dal fatto, tutte le variazioni nella entitĆ e nella composizione del patrimonio, concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro.
Entro il 31 gennaio di ciascun anno, inoltre, ĆØ previsto lāobbligo di comunicare le variazioni intervenute nellāanno precedente, quando concernono complessivamente elementi di valore non inferiore ad euro 10.329,14. I preliminari approfondimenti dei finanzieri hanno consentito di rilevare che lāindagato era stato condannato in via definitiva nel 2014 dalla Corte di Assise d’Appello di Catanzaro alla pena della reclusione (3 anni, 1 mese e 10 giorni), con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto affiliato alla cosca di ndrangheta Vrenna Corigliano-Bonaventura. Le successive indagini finanziarie delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno permesso di ricostruire, mediante lāanalisi di conti correnti e carte prepagate in uso allāindagato, ingenti flussi finanziari in entrata, nel periodo compreso dal 2017 al 2021, che il citato indagato ha omesso di comunicare al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma, competente in ragione della residenza del soggetto, in violazione della normativa antimafia sopra descritta. Pertanto, allāindagato ĆØ contestata lāipotesi di reato previsto dalla legge āRognoni-La Torreā).
Le ulteriori investigazioni dei finanzieri di Parma, svolte allo scopo di ricostruire il reale patrimonio dellāindagato, hanno consentito di ipotizzare che lo stesso, pur risultando lavoratore dipendente a tempo determinato, sia il reale amministratore di una societĆ di Parma, titolare di unāattivitĆ di bar dellāOltretorrente, solo formalmente intestata alla moglie. Pertanto, il provvedimento di sequestro preventivo eseguito nella scorsa serata ha avuto ad oggetto, oltre che conti correnti e rapporti finanziari personali dellāindagato, anche la totalitĆ delle quote della societĆ e beni strumentali allāesercizio dellāattivitĆ di bar.