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venerdƬ, 8 Novembre, 2024
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Ragazza morta nel vano ascensore: a chi spettava la manutenzione?

(Adnkronos) – A chi spetta la manutenzione degli ascensori? A poche ore dall'incidente mortale di una ragazza di 26 anni, caduta nel vano ascensore di un edificio a Fasano, in provincia di Brindisi, Luca Incoronato, direttore Anacam, Associazione nazionale delle imprese di costruzione e manutenzione ascensori, spiega all'Adnkronos/Labitalia che "per poter tenere in esercizio gli ascensori, questi devono essere affidati in manutenzione a una ditta specializzata che abbia al suo interno personale tecnico abilitato, munito del cosiddetto patentino di ascensorista. Si tratta di un'abilitazione rilasciata dalla Prefettura a seguito del superamento di un esame teorico e pratico".Ā "In Italia – spiega – ĆØ dunque prevista una manutenzione abilitata da parte di una ditta specializzata che faccia almeno una volta, ogni sei mesi, una verifica di tutti i dispositivi di sicurezza dell'ascensore, per poi annotarli sul libretto dell'impianto. L'altro obbligo ĆØ quello di fare delle visite di manutenzione preventiva dell'impianto in funzione delle sue esigenze. Non c'ĆØ un numero minimo di visite di manutenzione per legge, la legge demanda alle esigenze dell'impianto e quindi alla valutazione del manutentore; perchĆ© ovviamente una cosa ĆØ un ascensore che magari serve una palazzina di due o tre piani con quattro famiglie, una cosa ĆØ un ascensore che serve 12 piani e 60 famiglie, con una frequenza di utilizzo quindi molto maggiore che richiede esigenze manutentive diverse".Ā Anacam precisa che per una manutenzione dellā€™ascensore a norma del dpr 162/99, il manutentore deve eseguire due distinte tipologie di attivitĆ  sullā€™impianto: Ā 1) Visite di manutenzione preventiva, finalizzate alla verifica del regolare funzionamento dei principali componenti dellā€™impianto, in particolare delle porte dei piani e delle serrature, dello stato di conservazione delle funi, nonchĆ© per eseguire le operazioni normali di pulizia e di lubrificazione delle parti.Ā 2) Visite finalizzate alla verifica dellā€™integritĆ  e dellā€™efficienza di tutti i dispositivi e dei componenti da cui dipende la sicurezza dellā€™ascensore (paracadute, funi, sistema di allarme etc.). Mentre per la seconda tipologia di attivitĆ  il legislatore ha fissato una frequenza minima (almeno una volta ogni sei mesi, da cui la definizione di visita semestrale), da rispettare quindi in modo tassativo, per le visite di manutenzione preventiva non viene indicata una frequenza precisa poichĆ© questa dipende dalle esigenze dellā€™impianto. Ā In concreto, il giusto numero di visite dipende dalle caratteristiche tecniche dellā€™impianto, dal suo stato di conservazione, dalle condizioni e dallā€™intensitĆ  di utilizzo. In generale, considerando le caratteristiche medie del parco impianti funzionanti in Italia, si effettuano in media dalle 6 alle 12 visite annuali (includendo anche le due visite semestrali).Ā Eā€™ importante che il manutentore, una volta presa in carico la manutenzione di un impianto, svolga unā€™accurata ispezione iniziale dello stesso per valutarne lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e, una volta verificate le condizioni di utilizzo, metta a punto un programma di manutenzione nel quale indicherĆ , tra lā€™altro, il numero annuo di visite di manutenzione preventiva necessarie per una corretta conservazione dellā€™ascensore, anche tenendo presenti le eventuali indicazioni riportate nel manuale di uso e manutenzione dellā€™impianto.Ā Ā "L'Italia non si ĆØ adeguata alla Direttiva sugli ascensori che rappresenta un requisito obbligatorio per l'immissione sul mercato comunitario e la messa in servizio di nuovi ascensori. La normativa di riferimento per tutto quanto riguarda la costruzione, installazione, messa in esercizio, manutenzione e controllo degli ascensori ĆØ costituita dal decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, numero 162 che, dopo le modifiche introdotte dal dpr 23/2017, ĆØ oggi rubricato 'Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 2014/33/UE, relativa agli ascensori ed ai componenti di sicurezza degli ascensori, nonchĆ© per l'esercizio degli ascensori'. Il dpr 162/99 era stato emanato per recepire in Italia la prima 'direttiva ascensori', 95/16/CE, oggi abrogata e sostituita dalla nuova 'direttiva ascensori' 2014/33/UE", dice Incoronato.Ā "La Direttiva – precisa – prevede la Marcatura CE di tutti gli ascensori immessi sul mercato comunitario europeo. E, secondo la Direttiva, gli installatori sono 'responsabili della progettazione, fabbricazione ed installazione' degli ascensori. Spetta all'installatore dichiarare la conformitĆ  dell'impianto, seguendo una delle procedure previste dalla direttiva, e apporre la Marcatura CE. In Italia la legge che riguarda la manutenzione degli ascensori ĆØ il dpr 162 del '99, una data che dunque fa da spartiacque tra le regole nazionali e quelle europee. La Commissione europea emanĆ² anche una raccomandazione agli Stati membri, invitandoli ad adeguare progressivamente la sicurezza del parco impianti preesistente al 1999".Ā "Diversi Stati membri – sottolinea il direttore Anacam – come Francia, Spagna, Germania, Belgio hanno provveduto, con leggi nazionali, a adeguare i diversi impianti, imponendone delle modernizzazioni. In Italia perĆ² questa cosa non ĆØ mai successa, nonostante ovviamente le nostre insistenze e le nostre proposte. Ci provĆ² diversi anni fa, con un decreto, l'allora ministro Scagliola, ma poi il decreto venne bocciato dal Tar del Lazio". "Tecnicamente – precisa – in Italia quello che succede ĆØ che se un impianto ĆØ stato installato, ad esempio, nel 1935, quell'impianto ĆØ in regola se risponde alle normative di sicurezza del 1935. Ovviamente poi quando ci sono degli interventi da fare perchĆ© i componenti si usurano, si rompono, le regole normative impongono un minimo di adeguamento nel momento in cui si va a cambiare quel pezzo". "Al nostro ministero di riferimento, quello delle Imprese e del made in Italy, ritorneremo a proporre – afferma – un adeguamento dell'Italia alla direttiva, perchĆ© oggettivamente il nostro Paese presenta un'anomalia rispetto al panorama europeo".Ā Ā Ā —[email protected] (Web Info)

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