I carabinieri del N.I.P.A.A.F. del gruppo carabinieri forestale di Reggio Calabria, diretti dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, hanno ricostruito, allo stato degli atti, lāesistenza di unāassociazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di vaste piantagioni di cannabis sul territorio calabrese con conseguente vendita sul mercato illegale della sostanza stupefacente ricavata, allāinterno di una consolidata organizzazione costituita da soggetti operanti tra i comuni di Taurianova, San Procopio e SantāEufemia di Aspromonte. Le indagini avrebbero consentito di individuare i soggetti che finanziavano e sovraintendevano i lavori di piantagione, riconducibili alle cosche di āndrangheta delle province di Reggio Calabria ed anche di Catanzaro, nonchĆ© gli altri componenti dellāorganizzazione, con la definizione delle āquote parteā spettante a ciascuno di essi, in termini di proventi derivanti dalla vendita della sostanza stupefacente sul mercato illegale.Ā In ausilio ai sodali, operavano ulteriori figure assoldate di volta in volta, che venivano individuate per svolgere compiti di vigilanza e manovalanza, ovvero quali āsoggetti sacrificabiliā, spesso incensurati, disposti ad assumersi ogni responsabilitĆ nellāipotesi di un intervento delle forze di polizia.
Dalle conversazioni intercettate emergeva come i partecipi allāorganizzazione si mostrassero sicuri in merito ai canali commerciali ai quali destinare la sostanza stupefacente, grazie alle figure garanti dei capi-promotori, giĆ inseriti in un sistema strutturato e consolidato di commercio nel mercato illegale. Gli odierni arrestati non desistevano neppure a fronte delle periodiche azioni di contrasto alle loro attivitĆ poste in essere dalle forze di polizia, tanto da essere capaci di riavviare in tempi rapidi le attivitĆ di produzione della sostanza stupefacente nonostante i vari controlli subiti. Peraltro i sodali simulavano la legale sussistenza delle coltivazioni di canapa, con raggiri e stratagemmi atti ad eludere i controlli operati dai carabinieri forestali. Nel corso di un controllo amministrativo, uno dei titolari dellāattivitĆ , giĆ istruito a dovere dai sodali, esibiva ai carabinieri la documentazione comprovante la sussistenza di unāazienda agricola a suo nome, un regolare contratto di affitto del terreno e fatture di acquisto di semi certificati di canapa nei limiti previsti dallāattuale normativa. Nello specifico, i militari intervenuti eseguivano ritualmente un campionamento delle piante presenti, con prelievo della coltura, alla presenza del titolare, al quale venivano rilasciati dei campioni in contraddittorio per le eventuali controverifiche. Gli esiti delle analisi condotti dal reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, confermavano la sussistenza di un principio attivo ā thc nettamente superiore al quantitativo soglia consentito dalla legge, il che certificava la natura di stupefacente delle piante campionate. Tra le varie attivitĆ condotte nel corso dellāindagine, i militari del n.i.p.a.a.f. di reggio calabria avevano giĆ proceduto allāarresto in flagranza di un soggetto che trasportava ingenti quantitativi di piante di canapa prelevate dalle piantagioni oggetto della presente indagine, nonchĆ© di ulteriori quattro soggetti sorpresi nella lavorazione dello stupefacente, con conseguente sequestro di circa 70 kg di marijuana giĆ in stato di essiccazione e pronta per la vendita.
Questāultima attivitĆ e tutti gli elementi raccolti dagli investigatori hanno portato allāadozione delle odierne misure cautelari, emesse dal g.i.p. di Reggio Calabria. Le ipotesi di reato contestate vanno dallāassociazione a delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti, aggravata ai sensi dellāart. 416 bis 1 c.p., a una serie di delitti in materia di stupefacenti. E’ appena il caso di evidenziare gli effetti deleteri per la salute derivanti dallāuso di tale sostanza stupefacente, quali tra i piĆ¹ gravi lāalterazione della capacitĆ di giudizio. Per lāodierna operazione sono stati impiegati circa 60 carabinieri forestali provenienti dalle regioni calabria e sicilia, unitamente a militari del comando provinciale di Reggio Calabria. tredici le misure cautelari personali eseguite in data odierna, di cui otto in carcere, tre agli arresti domiciliari e due divieti di dimora nel territorio calabrese. Si precisa che il presente procedimento penale ĆØ nella fase delle indagini preliminari per cui ogni valutazione ĆØ da considerare allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazione di merito.