Diverse associazioni di docenti e sindacati chiedono al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di rivedere il calendario scolastico riaprendo a ottobre anziché a settembre: una proposta che non piace ai genitori degli studenti che, già ora, esauriscono le ferie ben prima del rientro a scuola dei propri figli. Secondo quanto rivela La Repubblica, il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani chiede di riflettere sull’opportunità di posticipare il rientro a scuola “visti i cambiamenti climatici in corso e il forte caldo che ha caratterizzato i mesi estivi”. Anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, condivide la proposta: “Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà settembre, meglio ottobre. Ci vuole buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti secondo il clima”.
La proposta non piace ovviamente ai genitori che, già la scorsa primavera, in più di 60mila avevano firmato la petizione lanciata dall’organizzazione WeWorld e dal duo Mammadimerda nella quale si richiedeva sì una rimodulazione del calendario scolastico ma al contrario rispetto alla proposta dei docenti. “La lunghissima pausa scolastica moltiplica le disuguaglianze, favorisce la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti e scoraggia la conciliazione di vita-lavoro per tanti genitori costretti a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di alternative a prezzi ridotti” scrivevano i genitori sottolineando come l’Italia abbia già una delle pause estive più lunghe d’Europa.
Il calendario scolastico 2024/2025
Mentre insomma si riaccende ancora una volta un grande dibattito sul calendario scolastico, quello del 2024/2025 prevede che i primi a tornare sui banchi saranno i cittadini dell’Alto Adige, a scuola dal 5 settembre. Poi toccherà al Trentino il 9, seguiranno marche, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Valle D’Aosta e Veneto l’11. Il 12 sarà la volta di Campania, Lombardia, Molise, Sardegna e Sicilia. Ultimi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Puglia, Toscana il 16 settembre. O almeno così dicono i calendari regionali; le singole scuole hanno però la facoltà di anticipare le riaperture.