Questa mattina la basilica di Santa Giustina a Padova è stata gremita per il funerale di Chiara Jaconis, la ragazza di 30 anni (originaria di Locri, in provincia di Reggio Calabria) morta dopo essere stata colpita alla testa da una statuetta precipitata da un balcone a Napoli. A presentarsi per l’ultimo saluto ben 2mila persone. Tra di loro ovviamente i famigliari, la mamma Cristina, il papà Gianfranco, la sorella e il fidanzato Livio, che era con lei al momento del tragico incidente. La bara della ragazza, semplice e in legno, è adornata da un grande mazzo di girasoli. Poco lontano, un gonfalone del comune di Napoli listato a lutto: in questo modo l’amministrazione comunale partenopea ha voluto mostrare la sua vicinanza e il suo cordoglio. Jaconis si è spenta dopo aver lottato due giorni in ospedale: l’operazione per decomprimere il cranio dal sangue non è stata sufficiente.
Anche la città di Locri. attraverso un post- ha voluto manifestare il cordoglio per la morte della giovane donna: “La Città di Locri presente quest’oggi alle esequie della cara Chiara, che si terranno alle 10:30 presso la Basilica di San Giustino a Padova. Con questo piccolo gesto di vicinanza, vogliamo rinnovare nuovamente alla famiglia Jaconis il cordoglio dell’intera comunità locrese, certi che l’anima buona e pura come quella di Chiara è già nella gloria di Dio”.
Sono ancora molti i dubbi sulla morte di Chiara, a cominciare dalla responsabilità di quella statuetta precipitata ai Quartieri Spagnoli. Al momento dell’incidente, nell’appartamento in questione erano presenti sia degli adulti che dei minori: nel caso in cui fosse accertata la responsabilità di questi ultimi, non sarebbero comunque perseguibili.